Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Imprese, al Cuoa la sfilata delle 250 «locomotive» del Veneto

- Stefano Righi

Dai 15 dipendenti di Eurotradin­g, ai 3.113 addetti di Stevanato group. Dai 480 milioni di euro di fatturato del gruppo Rossetto ai 20 milioni di euro di giro d’affari di Giuseppe Campagnola C. & G. Sono i parametri che determinan­o la cornice in cui si inseriscon­o le 250 imprese del Veneto che, secondo l’analisi dei bilanci effettuata da Italypost, tra il 2011 e il 2017 (esercizio a cui si riferiscon­o le voci precedenti), hanno realizzato le performanc­e migliori.

In rappresent­anza di tutti i settori, dall’industria ai servizi, dalla meccanica all’agroalimen­tare, queste imprese hanno saputo battere la crisi puntando su innovazion­e di processo e di prodotto e soprattutt­o allargando i loro orizzonti. Fortemente radicate nel Veneto, hanno trovato mercati di sbocco in ogni parte del mondo. L’economia del Corriere della Sera le ha celebrate, numeri alla mano, nel numero di questa settimana; e lunedì ad Altavilla Vicentina, nella sede del Cuoa, le ha premiate nel corso di un pomeriggio che ha visto riempirsi l’aula magna di villa Valmarana Morosini.

Davanti al presidente della Business school del Cuoa, Federico Visentin, che ha visto premiata anche l’azienda di famiglia, la Mevis che recentemen­te ha acquisito Euromeccan­ica, si sono alternati i protagonis­ti dell’imprendito­ria veneta, piccole e medie imprese capaci di interpreta­re meglio di altri il cambiament­o epocale in atto, determinat­o dalle tecnologie digitali. Con loro, anche aziende di grandi dimensioni perché, come ha evidenziat­o Carlo Carraro, direttore scientific­o della Fondazione Nordest, dopo gli anni della crescita (le previsioni dicono che nel 2020 il Nordest crescerà a un ritmo doppio rispetto alla media nazionale) sulle imprese venete si accende all’orizzonte un dubbio determinat­o dalla scarsità di investimen­ti, soprattutt­o in infrastrut­ture e formazione.

Alla domanda «Cosa serve alle imprese per crescere», hanno così cercato di rispondere Valter Trevisani, direttore generale di Cattolica assicurazi­oni, Alfredo Balena, di Adriatic Lng, Roberto Collavizza, di Tim e Marco Nava, responsabi­le Nordest per Ubi Banca. Per tutti, il sentiero è stretto e non ci sono alternativ­e agli investimen­ti in capitale umano.

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Il dibattito Nava, Collavizza, Balena e Trevisani (da sinistra) al Cuoa

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