Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Emergenza Usl così Azienda zero ci ha tolto l’ossigeno»
Medici Cgil all’attacco: meno risorse e più burocrazia
Azienda zero ha cannibalizzato le Usl, sottraendo risorse umane e fondi. È l’accusa lanciata dalla Cgil nei confronti del colosso regionale che ha il compito di bandire i concorsi e gestire persone e denaro. «Viviamo una vera e propria crisi – dice Giovanni Campolieti, Fp medici e otorino presso l’ospedale di Schiavonia –. Questo a causa della nascita di Azienda
zero e del parallelo accorpamento delle Usl. La mission era snellire la burocrazia per concentrarsi sulle cure ma le promesse non sono state mantenute e sono stati creati solo disagi». Secondo i dati forniti dal sindacato, per creare Azienda zero sono stati tolti su base provinciale 90.671 euro dal fondo contrattuale della dirigenza medica e altri 17 mila da quello della dirigenza sanitaria, per un totale di 108 mila. Denaro che andava a pagare il salario accessorio (non quello base) e che non è più stato rimpinguato. Ma non sono gli unici fondi che sono stati tolti. «Con il regolamento degli incarichi che doveva normalizzare la situazione delle tre Usl unite nell’euganea, da noi non firmato, i medici dell’ex Usl 17 che hanno prestato cinque anni di servizio perdono mille euro dal compenso previsto dallo scatto di carriera, mentre quelli con incarichi ad alta specializzazione tremila» sottolinea Alessandra Stivali, Fp Cgil. «Per otto anni non sono stati fatti concorsi e questo ha bloccato l’immissione di nuove risorse. Nel frattempo i medici ovviamente sono invecchiati e con l’avanzare dell’età sopportare incarichi pesanti come le guardie notturne diventa complicato – continua Campolieti – Si è espansa la burocrazia, tanto che ormai durante le visite si perde più tempo a compilare moduli al computer che a parlare con il paziente. Questo crea una spinta verso il privato che da sostitutivo è diventato complementare». Tra fughe nel privato e pensionamenti quasi tutti i reparti sono sotto organico. Tra le situazioni più gravi ci sono il pronto soccorso di Schiavonia a cui mancano tre medici, così come la Radiologia e la Nefrologia. «A Cittadella l’équipe di Radiologia è passata da undici persone, primario compreso, a sette – aggiunge Giovanni Migliorini, Fp medici e chirurgo a Cittadella – Questo vuol dire che si fa meno diagnostica e a pagare le conseguenze è il cittadino. Quest’estate il pronto soccorso era così sguarnito che dopo aver tentato di rattoppare con le cooperative si è deciso di prendere a gettone dei neolaureati. Ad oggi si chiamano con lo stesso metodo anestesisti e radiologi pensionati o da altri ospedali». Per non parlare del nodo dolente dei 500 laureati da assumere senza specializzazione, sistema sul quale il sindacato nutre forti dubbi. «Chiediamo un confronto con la Regione. A parte il fatto che in questo modo si creano medici di serie B, poi non serve personale solo in pronto soccorso e geriatria», conclude Migliorini.