Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zip resta nel limbo I soci vogliono la liquidazione ma prendono tempo
Tanto rumore per (quasi) nulla. Al termine dell’assemblea dei soci della Zip, tenutasi ieri pomeriggio, Comune, Camera di Commercio e Provincia hanno infatti deciso di rinviare a data da destinarsi la messa in liquidazione della società. E ciò è sorprendentemente avvenuto malgrado nelle scorse settimane, pur con accenti diversi, il sindaco Sergio Giordani e i presidenti degli altri due enti (Antonio Santocono e Fabio Bui) fossero usciti allo scoperto sostenendo appunto la necessità di chiudere l’avventura della compagine fondata 63 anni fa e partecipata in egual misura dalle tre istituzioni del territorio. Una chiusura, si era detto, obbligatoria per evitare difficoltà di bilancio già a partire dal prossimo anno e conseguenti ricadute sui soci. Ma ieri, evidentemente, si è deciso di prendere ancora un po’ di tempo per analizzare al meglio la questione. Anche se, pur approvando il pre-consuntivo
2019, dov’è previsto un utile di circa 120 mila euro, i tre enti pubblici titolari della Zip (rappresentati dall’assessore cittadino alle Partecipazioni, Andrea Micalizzi, dal segretario generale Roberto Crosta e dal presidente Bui) hanno preferito rimandare la discussione sul budget per il 2020. Un segnale, forse, inequivocabile di quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. D’altronde, come sottolineato qualche giorno fa pure dal vicesindaco Arturo Lorenzoni, «è evidente che la funzione storica della Zip, ovvero quella di vendere e urbanizzare i terreni della zona industriale di Padova, è sostanzialmente terminata». Alla fine dell’assemblea di ieri, confermando la volontà di tenere un profilo basso, il presidente della Zip, Alberto Cecolin, si è limitato a dire: «Ho detto chiaramente quello che penso ai rappresentanti dei soci, dato che spetta soltanto a loro decidere quale direzione intraprendere». In ballo, va ricordato, c’è anche il futuro dei 13 dipendenti della società. (d.d’a.)