Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La Uil all’arcella. «Presidio di democrazia»
Inaugurata la sede provinciale. Barbagallo: dignità del lavoro contro il caporalato
Dal centro alla periferia più popolosa. La nuova sede della Uil padovana è stata inaugurata ieri pomeriggio all’arcella, in via Bramante 26. Uno spazio di 400 metri quadri che riunirà gli uffici delle categorie, i Caf e il patronato Ital. «Negli ultimi tempi gli iscritti sono aumentati, soprattutto nel settore metalmeccanico – ha detto Riccardo Dal Lago, segretario Uil Padova-rovigo – Qui a Padova abbiamo circa 16 mila iscritti, 25 mila se contiamo anche Rovigo. I settori dove raccogliamo maggiore adesione sono i pensionati, la funzione pubblica, la scuola e il commercio, quest’ultimo soprattutto nella zona di Abano». La nuova sede è parte anche di quella riorganizzazione delle strutture e riduzione dei costi che Uil ha dovuto affrontare dopo la crisi che l’ha coinvolta nel 2015. «Un presidio di democrazia – l’ha definita Gerardo Colamarco, segretario Uil Veneto – In un momento in cui si semina odio e prevalgono gli egoismi è necessario concentrarsi sulla solidarietà». Concetto ribadito anche dal sindaco Sergio Giordani che ha ribadito come anche l’apertura di sedi di sigle sindacali faccia parte dell’opera di rilancio dell’arcella. A dover essere rilanciata, secondo la confederazione, è anche l’economia e ci sono forti dubbi sulla prossima manovra finanziaria. «Per uscire dalla crisi servono risorse per ridurre il cuneo fiscale, aiutare i giovani, lottare contro l’evasione ma non sono ottimista in merito alla manovra che sta preparando il governo – ha affermato il segretario generale Carmelo Barbagallo –. Il caporalato e la mafia sono arrivati anche in questi luoghi, bisogna puntare sulla dignità del lavoro e sull’innovazione».