Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Picchiato al Portello, Pif risarcito 12 anni dopo
Il titolare di un bar aggredì il regista e «don Spritz». Dovrà sborsare settemila euro
L’estate del 2007 era particolarmente infuocata in tema di movida notturna: il sindaco Zanonato stava cercando di mettere d’accordo da una parte i residenti che volevano stare tranquilli di sera, dall’altro i giovani universitari che reclamavano lo spazio per il divertimento. Nel 2007 il «fenomeno» dello spritz era così tanto al centro delle cronache che un prete, il noto don Marco Pozza, aveva deciso di fare un giro nei locali del Portello per cercare di capire la fenomenologia del divertimento legato al momento dell’aperitivo. Una provocazione? Forse. Ma questa storia del prete dello spritz aveva attirato anche le telecamere di Mtv, che all’epoca aveva lanciato un giornalismo nuovo e giovane, con inviati dotati di telecamera alla mano e risposte pronte e divertenti. Uno di questi era Pif, Pierfrancesco Diliberto: sarebbe divenuto assai famoso più tardi nei panni di «Iena» televisiva e poi addirittura di regista e attore cinematografico. In quelle settimane era giunto in città per documentare le gesta di «Don Spritz». Per farla breve: uno dei titolari di un bar del Portello, Adriano Solinas che gestiva il Cafè Madrid, non aveva digerito la presenza di prete e giornalista giunti a intervistare i suoi clienti, e aggredì entrambi, distruggendo la videocamera di Pif.
I due finirono in ospedale. Ebbene, a distanza di ben 12 anni, la corte d’appello ha stabilito che Solinas, imputato per violenza privata e danneggiamento e condannato in primo grado a un anno e due mesi, debba essere assolto per intervenuta prescrizione, ma nonostante questo debba essere condannato a rifondere i danni morali e fisici patiti da Pif (rappresentato dall’avvocato Marco Cinetto), che ha passato qualche ora in ospedale quella notte, senza contare la telecamera distrutta. In totale: 5000 euro per danni morali e oltre duemila euro di spese legali. E in tutto questo, da 12 anni, resta una certezza: il rito dello spritz, non ha ancora smesso di far discutere.