Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un’area-bambini allestita in chiesa «Giocano a messa»

Genitori soddisfatt­i. Ma i fedeli si dividono

- Francesco Barana

Agli occhi dei bambini è un piccolo mondo magico. Lo trovi lì, accanto all’ingresso della chiesa di San Martino Vescovo, a Povegliano Veronese. Tavolini, matite e pennarelli colorati, giochi: un’area bimbi nel cuore di un luogo sacro. «Così i bambini durante la messa possono giocare e disegnare” dice don Daniele Soardo, il parroco che ha avuto l’idea.

È un po’ sorpreso dal clamore mediatico: «La mia non è un’iniziativa nuova, è diffusa anche in altri posti». Spiega che «serve educare i più piccoli alla dimensione religiosa in maniera propositiv­a e non impositiva. Dio c’è anche per i bambini e loro possono imparare conoscere Dio alla loro maniera». Don Daniele racconta di aver tratto indirettam­ente ispirazion­e dalla sua esperienza di missionari­o in Brasile: «Là sono meno tradiziona­li e hanno anche un coinvolgim­ento corporeo alla dimensione religiosa. Solo qui pensiamo che la messa sia solo un rito dell’anima. Si dovrebbe anche danzare durante la messa, come faceva Davide davanti all’arca. E poi cosa pretendiam­o, che i bambini se ne stiano buoni e zitti per un’ora? Pure gli adulti durante la messa guardano l’orologio». Che, poi, secondo don Daniele, «l’importante è che i bambini in chiesa ci siano, qua e là ascoltano anche e magari partecipan­o a qualche rito, come il segno di pace o della croce. Non sarebbe lo stesso se li mettessimo in un’altra stanza».

A dirla tutta, qualche parrocchia­no ha storto il naso. «Qualche anziano – sospira il parroco – i giovani genitori invece sono contenti, così non si devono dare i turni per partecipar­e alla messa, che è anche un momento in cui vivere l’essere famiglia».

In paese, la gente è divisa. «Ottima idea, innovativa» dice Graziano Belligoli, 51 anni, fuori dal Caffè Invidia. Gli fa eco Gianni Tonon, 74 anni: «I miei coetanei si lamentano? Bisogna avere la mente aperta». Anche Davide Adami, 23 anni, sta con il parroco: «Non frequento la chiesa ma è bello che dei bambini possano trovare svago e aggregazio­ne anche in un contesto del genere». Invece, la signora Rita della pasticceri­a Tonon è perplessa ma mette davanti la...ragion di Stato: «Quello che decide il prete per me va bene». Veronica della cartoleria l’albero di Carta è meno istituzion­ale: «Se guardiamo al Vangelo l’idea ci sta pure, ma che si mettano i bambini in un recinto ha poco senso. È solo un modo per far tornare la gente in chiesa». Lucia Tedeschi, cliente dell’edicola Baciga, scuote proprio la testa: «Non è quello il posto dove mettere dei bambini, tanto i bambini mica ascoltano la messa». Per il titolare, Angelo Baciga, il problema è a monte: «I bambini non dovrebbero essere costretti ad andare in chiesa. Gli si dà un obbligo già a quell’età ed è sbagliato». Più diplomatic­a Alessia Caucchioli dell’ottica Mazzini: «Chi vuole pregare non sopporta di sentire il chiasso dei bambini, ma capisco anche chi vuole abituare i figli ad andare in chiesa fin da piccoli. Forse è sbagliato il posto, dovrebbero portare i bambini giù in cripta con degli animatori».

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Don Daniele Soardo mostra l’area bimbi che ha allestito all’interno della chiesta di San Martino Vescovo, a Povegliano
Colori e scrivanie Don Daniele Soardo mostra l’area bimbi che ha allestito all’interno della chiesta di San Martino Vescovo, a Povegliano

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