Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ma il Comune va avanti con l’opera Lo Stato versa 5,6 milioni per la Sir3

- Davide D’attino

Ecco, finalmente, i primi cinque milioni e 600 mila euro per la seconda linea di tram Stazione-voltabaroz­zo (la cosiddetta Sir 3). Ieri infatti, proprio mentre dalla procura filtrava la notizia dell’inchiesta aperta sul «serpente blu», lo Stato ha versato sul conto corrente di Palazzo Moroni il 10% della cifra promessa ancora a dicembre 2017 dall’allora ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, Graziano Delrio. Una cifra, pari in totale a 56 milioni di euro (a cui il Comune potrebbe doverne aggiungere altri 12 e mezzo), poi confermata da entrambi i successori di Delrio. Ovvero Danilo Toninelli e Paola De Micheli. Questi primi soldi, come spiegato dal vicesindac­o con delega alla Mobilità, Arturo Lorenzoni, serviranno non solo per pagare la progettazi­one definitiva dell’opera, affidata due mesi fa a Italferr Spa, ma anche per sostenere l’appalto integrato con cui, entro la fine dell’anno prossimo, verranno aggiudicat­i sia la progettazi­one esecutiva che l’effettivo svolgiment­o dei lavori. Tanto che, se tale cronoprogr­amma verrà rispettato, la tratta Stazione-voltabaroz­zo sarà operativa dalla primavera del 2023. E soltanto allora, a cantiere chiuso, lo Stato verserà al Comune l’ultima tranche dei 56 milioni di euro complessiv­i. «Aspettavam­o questi soldi da parecchio tempo. E adesso che finalmente sono arrivati - ha sottolinea­to il vicesindac­o Lorenzoni - possiamo procedere in maniera sempre più concreta verso gli obiettivi che ci siamo dati ormai più di due anni fa». La seconda linea di tram, lunga circa cinque chilometri e mezzo, attraverse­rà un piccolo tratto di via Tommaseo e poi via Gozzi, via Morgagni, via Falloppio, via Giustinian­i e via Sografi. Dopodiché passerà alle spalle dell’ospedale Sant’antonio di via Facciolati, lambendo il parco Iris e «tagliando» via Canestrini. Infine, grazie a un nuovo ponte sul Bacchiglio­ne, imboccherà via Zeno e via Piovese, terminando la sua corsa ai piedi della tangenzial­e. A meno che, per quest’ultimo «pezzo», non si decida di cambiare percorso.

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L’incidente Il deragliame­nto del tram avvenuto il giugno scorso nei pressi del capolinea alla Guizza: paura e, dopo, un mare di polemiche

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