Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Jacob Cohen» e i due laboratori ad Adria Spiragli di dialogo per salvare i posti di lavoro

- Marco Baroncini

Si proseguirà sulla strada del dialogo per evitare ripercussi­oni sui lavoratori. È quanto emerso durante il tavolo in Regione ieri a Venezia sulla diatriba che vede coinvolti il noto marchio d’alta moda «Jacob Cohen» e le imprese «Blue Service» e «Giada», arrivati ai ferri corti per un disaccordo commercial­e che sta allontanan­do sempre di più le tre società.

«Giada» e «Blue Service» lavorano per il marchio d’alta moda producendo jeans griffati. «Jacob Cohen» vorrebbe però spostare la produzione, chiudendo le relazioni con le due aziende e aprendo un proprio stabilimen­to. Il rischio è che le due imprese si trovino a dover licenziare molti dei dipendenti che oggi lavorano nei rispettivi siti di produzione, compresi quelli impegnati nel sito produttivo di «Giada» ad Adria.

A chiedere il confronto davanti alla Regione sono stati i sindacati, in prima linea per tentare di scongiurar­e i licenziame­nti. In particolar­e, i rappresent­anti dei lavoratori

Pericolo La griffe vuol chiudere forniture di jeans da «Blue Service» e «Giada»

chiedono che «Jacob Cohen», «Blue Service» e «Giada» arrivino a un nuovo accordo commercial­e, così da mantenere tutti i siti industrial­i ed i posti di lavoro collegati.

All’incontro hanno partecipat­o anche i rappresent­anti delle tre società, che hanno ufficialme­nte aperto alla possibilit­à di dialogare. Tutte le parti al tavolo hanno preso l’impegno di valutare e mettere in campo tutte le iniziative possibili per salvaguard­are l’occupazion­e, anche nel caso in cui non dovesse essere possibile il raggiungim­ento di un nuovo accordo commercial­e. La Regione ha quindi concesso tempo ulteriore per il confronto, annunciand­o che monitorerà da vicino il rispetto degli impegni presi convocando per febbraio un nuovo incontro.

All’appuntamen­to anche il sindaco di Adria, Omar Barbierato. «Ho chiesto personalme­nte di essere presente al tavolo — spiega il primo cittadino — Ritengo sia un mio dovere di sindaco rimanere accanto ai lavoratori e alle imprese del nostro territorio. Continuerò a monitorare la situazione, per tutelare i nostri cittadini e vigilare sugli impegni presi dalle attività produttive».

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