Italia Viva di Renzi Incognita da sciogliere anche in Polesine

Alcuni giorni fa, sono andato a Mestre, a un convegno con relatore Antonio Martino (ex ministro di Berlusconi), principalmente per rivedere il vecchio amico che io ed Alfredo Biondi avevamo deciso di candidare al congresso liberale di Roma del 1988 come segretario generale in alternativa a Renato Altissimo. Peraltro io mi definivo liberal, Antonio liberista, per cui l’accordo fu difficile. Abbiamo ricordato tutto ciò, ma poi nel corso del dibattito abbiamo constatato che le nostre diversità ideologiche si sono acuite. Dopo il mio intervento, ho sentito alcune persone mormorare, indicandomi: «Quello lì è un comunista». Un po’ deluso ho pensato che forse una novità politica poteva essere «Italia Viva» e ho ritenuto potesse avervi aderito l’ex parlamentare Diego Crivellari. Invece lui mi ha precisato che avverte alcune criticità nel Pd, ma spera di continuare a dargli un contributo positivo liberal-socialista e che comunque teme che Italia Viva si risolva ben presto nella sola «fotografia» di Renzi.

Di tutt’altro avviso è il sindaco di Polesella, Leonardo Raito, cui ho chiesto notizie su questo raggruppamento in Polesine. Leonardo mi ha precisato che sinora i sindaci usciti dal Partito Democratico sono lui e quello di San Martino di Venezze, Vinicio Piasentini. Hanno aderito al nuovo partito anche alcuni assessori di vari Comuni polesani. Raito mi dice che non riusciva a sopportare più di far parte di un partito alleato con i Cinque Stelle che, secondo lui, costituiscono la negazione della politica. Alla mia obiezione che, seppure con la diversa «bandiera» di Italia Viva, resta alleato dei grillini, Raito risponde che è una alleanza temporanea, determinata dalla necessità di organizzarsi e comunque «critica» , con lo scopo di migliorare l’operato del governo. Si vorrebbe creare un’area politica nuova, costituita anche da moderati, riformisti e da chi ha, per delusione, abbandonato la politica. Staremo a vedere se Italia Viva, non solo in Polesine, sarà una vera e valida novità politica oppure un «fuoco di paglia».