Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Consiglio regionale trasferito a Treviso, la rabbia del Pd in aula
Ieri Treviso è diventata «capoluogo» del Veneto, nella maestosa e milionaria sede della Provincia voluta dall’allora presidente e attuale governatore, Luca Zaia. Fu lui nel 2005 a firmare l’accordo per trasferire all’ex ospedale psichiatrico la sede dell’ente, ma non ci entrò mai perché poco dopo diventò il vice di Giancarlo Galan in Regione. Così la suggestione c’è tutta se, quattordici anni dopo, giunta e consiglieri si sono riuniti lì per la prima volta, anche se con un ruolo diverso, e la seduta si è aperta con un minuto di silenzio per la vittima dell’alluvione a Venezia.
I danni dell’acqua alta a Palazzo Ferro Fini, dove la seduta di bilancio martedì sera era stata interrotta dall’improvviso ingresso in sala della laguna, hanno imposto un’aula alternativa. E guarda il caso, è proprio Treviso ad aver risposto all’emergenza. Con tredici edifici all’interno di un parco di 67 ettari, dopo un restauro arrivato alla cifra monstre di 80 milioni di euro, oggi è una cattedrale istituzionale isolata e sovradimensionata, sede di un ente che c’è e non c’è, a seconda delle responsabilità da trovare o dei soldi da tirare fuori.
La Provincia di Treviso è stata l’ultima del Veneto e d’italia a «perire» sotto i colpi della riforma Delrio, con tagli e stra-tagli di competenze e contributi. «È una sede adatta ad ospitare l’istituzione regionale, sufficiente alle nostre necessità – commenta il consigliere leghista Riccardo Barbisan -. Abbiamo trovato una struttura molto disponibile, ringraziamo il personale della Provincia che ci ha ospitati». In aula si è assistito a una forte protesta da parte del Pd. «Il Veneto deve essere alla testa delle Regioni che affrontano il tema dei cambiamenti climatici senza pregiudizi, perché ha dimostrato di essere più vulnerabile delle altre», ha detto il capogruppo Stefano Fracasso prima di esporre, insieme agli altri consiglieri, un cartello con su scritto «Rabbia alta» e la mappa elaborata dall’organizzazione Climate Central in cui si evidenzia lo stato delle coste venete al 2050, in buona parte sommerse, se non verranno presi seri provvedimenti di contrasto ai cambiamenti climatici. Intanto il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, ha annullato «per maltempo» la conferenza Stato-regioni in programma oggi a Roma dove si sarebbe dovuto discutere della legge quadro sull’autonomia.