Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Riunita ieri l’unità di crisi della Protezione Civile: «Perturbazi­one doppia nel week end»

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Non è ancora finita. Scatta l’allerta rossa. E non solo per Venezia già martoriata dalla mareggiata e dall’acqua alta eccezional­e di martedì ma anche per il resto del Veneto. I giorni da allerta rossa saranno oggi e domenica con una tregua di 18 ore prevista per sabato. Le previsioni di Arpav dicono dell’assedio dell’acqua lungo il litorale complice uno scirocco forte e soprattutt­o persistent­e e di quello della neve per il Bellunese. Così oggi, sia a Belluno che a Venezia, le scuole saranno chiuse. Il Centro maree prevede 145-150 centimetri alle 11,20 di stamattina (la previsione di Ispra parla di 157) che potrebbe però crescere a causa del vento di scirocco.

Nella sede della Protezione civile regionale in viale Paolucci a Marghera regna la proverbial­e calma prima della tempesta. Il direttore Luca Soppelsa è appena rientrato dalla riunione plenaria dell’unità di crisi convocata ieri mattina a Treviso. La sala operativa ieri mattina deserta giusto per una manciata di ore dopo il lavoro intenso dei giorni scorsi, si è rianimata già nel pomeriggio e resterà affollata fino all’inizio della prossima settimana. Le previsioni meteo sono impietose. «Abbiamo fatto il punto con Vigili del Fuoco, le sette Prefetture, il volontaria­to di Protezione Civile, il 118, l’autorità di Bacino, i Consorzi di Bonifica, Arpav e tutte le società di servizi come Enel, Terna, Anas, Veneto Strade che, ad esempio, potrebbe provvedere alla chiusura preventiva di alcuni passi dolomitici» spiega Soppelsa. Con lui c’erano l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, il dg di Arpav Luca Marchesi, e il dirigente regionale Nicola Dell’acqua. «Dopo la breve tregua spiega Bottacin - ci sarà un

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