Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Famiglie in guerra per l’affidamento della piccola Lo Coco
Si profila all’orizzonte una contesa tra famiglie ADRIA per l’affido della figlia di Roberto Lo
Coco (nella foto), il 28enne di Adria in carcere a Montorio di Verona per l’omicidio premeditato della moglie 23enne Giulia Lazzari (nella foto). La piccola di 4 anni, dopo l’accaduto, è stata affidata ai Servizi sociali di Adria e si trova in una comunità protetta. Da una parte la nonna paterna, attraverso il legale Stefania Tescaroli, ha depositato al Tribunale dei minori di Venezia il ricorso per ottenere l’affidamento della bimba. La donna, vedova e madre di tre figli, è intenzionata a non rinunciare al suo ruolo di nonna tanto da aver avviato la procedura al Comune adriese perché il figlio sia tolto dallo stato di famiglia.
Intanto la sorella minore di Giulia Lazzari, assieme al suo compagno, ha incaricato il legale Enrica Fabbri, che già assiste i due genitori della vittima come parte civile nel procedimento contro Lo Coco, di depositare a sua volta il ricorso per l’affidamento della bimba. «Solo questione di giorni per il deposito al Tribunale dei minori» spiega l’avvocato Fabbri.
Roberto Lo Coco è in carcere per aver strangolato la consorte il pomeriggio dell’8 ottobre scorso nella loro casa ad Adria. I motivi dello strangolamento vanno ricercati nella gelosia dell’uomo, disoccupato e con problemi di dipendenza dalla droga, nei confronti della moglie che stava per lasciarlo. Giulia Lazzari è poi deceduta in ospedale a Rovigo nove giorni dopo, il 17 ottobre. L’aggressione aveva causato alla 23enne un arresto cardiaco e un edema sia ai polmoni che al cervello. La giovane è sempre rimasta in coma farmacologico durante la permanenza al «Santa Maria della misericordia».