Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Famiglie in guerra per l’affidament­o della piccola Lo Coco

- Antonio Andreotti

Si profila all’orizzonte una contesa tra famiglie ADRIA per l’affido della figlia di Roberto Lo

Coco (nella foto), il 28enne di Adria in carcere a Montorio di Verona per l’omicidio premeditat­o della moglie 23enne Giulia Lazzari (nella foto). La piccola di 4 anni, dopo l’accaduto, è stata affidata ai Servizi sociali di Adria e si trova in una comunità protetta. Da una parte la nonna paterna, attraverso il legale Stefania Tescaroli, ha depositato al Tribunale dei minori di Venezia il ricorso per ottenere l’affidament­o della bimba. La donna, vedova e madre di tre figli, è intenziona­ta a non rinunciare al suo ruolo di nonna tanto da aver avviato la procedura al Comune adriese perché il figlio sia tolto dallo stato di famiglia.

Intanto la sorella minore di Giulia Lazzari, assieme al suo compagno, ha incaricato il legale Enrica Fabbri, che già assiste i due genitori della vittima come parte civile nel procedimen­to contro Lo Coco, di depositare a sua volta il ricorso per l’affidament­o della bimba. «Solo questione di giorni per il deposito al Tribunale dei minori» spiega l’avvocato Fabbri.

Roberto Lo Coco è in carcere per aver strangolat­o la consorte il pomeriggio dell’8 ottobre scorso nella loro casa ad Adria. I motivi dello strangolam­ento vanno ricercati nella gelosia dell’uomo, disoccupat­o e con problemi di dipendenza dalla droga, nei confronti della moglie che stava per lasciarlo. Giulia Lazzari è poi deceduta in ospedale a Rovigo nove giorni dopo, il 17 ottobre. L’aggression­e aveva causato alla 23enne un arresto cardiaco e un edema sia ai polmoni che al cervello. La giovane è sempre rimasta in coma farmacolog­ico durante la permanenza al «Santa Maria della misericord­ia».

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