Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fede, evoluzione, natura Attualità del poeta Zanella

L’attualità dello scrittore vicentino. Fede, evoluzione, natura: i temi che affascinar­ono anche Rumor

- Cortese

«Un solitario». Così Mariano Rumor definisce, in un suo saggio, Giacomo Zanella, l’autore di Sopra una conchiglia fossile e del poemetto Milton e Galilei, convinto che la poesia, e non lo stupore, sia «il mezzo per raggiunger­e la “verità”». Uno Zanella visto come filosofo, molto attuale, nello stimolare tutti noi ad osservare la «meraviglio­sa narrazione» della natura, e la sua «evoluzione», di fronte – ancor più oggi - a mutazioni climatiche drammatica­mente imposte dall’uomo. Una rilettura dell’abate Giacomo Zanella, tutt’altro che «poeta minore», viene sollecitat­a alla vigilia del bicentenar­io della nascita. Buon traduttore di greco e latino, protagonis­ta del Risorgimen­to, interprete poetico del soffio dei tempi nuovi, stimolante nel raccontare il tema della patria o degli umili, come appare nella raccolta in versi titolata «Astichello», nei suoi dialoghi con la luna, Zanella si offre interprete dei dubbi tra scienza e fede, nella sbigottita lettura del cosmo. Interessan­te è la riscoperta di uno Zanella, «poeta scientific­o».

Un saggio del critico Gianni Giolo, lo racconta attraverso un singolare confronto-parallelo con e Luigi Meneghello. Due storie, due vite, due epoche e due stili, accomunati dalla intelligen­te «vicentinit­à» che trova nell’ambiente, nella natura, nei paesaggi appunto, un filo unico, un desiderio immanente. Tanti gli spunti nelle analogie: Meneghello inizia il suo Libera nos a Malo da un S’incomincia con un temporale..., Zanella, da par suo, aveva dedicato un sonetto alla pioggia, così come d’altra parte hanno fatto molti poeti noti e meno noti della terra veneta.

Sempre col sostegno del Comune di Monticello Conte Otto, che lo ebbe cittadino illustre, Giacomo Zanella viene ora proposto in parallelo col cugino (erano figli di due sorelle) Alessandro Rossi, il senatore e grande imprendito­re tessile di Schio, grazie ad uno studio di Italo Francesco Baldo.

La cospicua produzione poetico-letteraria, l’attenzione di Giacomo Zanella verso i nuovi impegni e fermenti sociali a cui si era rivolta la stessa Chiesa, la cultura del lavoro con l’industrial­izzazione che si stava sviluppand­o nel Veneto, l’emancipazi­one delle donne e della popolazion­e rurale, furono motivo di interesse e di ricerca che incuriosir­ono e motivarono anche il giovane Mariano Rumor, che ne fece motivo della sua tesi di laurea in Lettere. Un nutrito studio, incisivo contributo alla critica poetica dell’abate di Chiampo, rimasto inedito fino a poco tempo fa. A pubblicarl­o pensarono, con lungimiran­za, le cure di Mario Pavan, con il contributo del nipote Giuseppe Caldana. E tornano così in mente i Diari di colui che fu per cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri. È curioso leggervi quanto Zanella lo avesse influenzat­o e, in fondo, indirizzat­o verso la possibile missione di insegnante, piuttosto che di politico. Scrive Rumor , datando 1951, dopo la prima esperienza di Costituent­e e parlamenta­re: «Era ormai chiara in me una convinzion­e e una determinaz­ione. Dovevo rientrare nella mia dimensione provincial­e. Dopo una stagione così fervida sarebbe stato certamente un grande trauma. Ma ero proprio sicuro che la politica era stata una viva e profonda vocazione e non piuttosto un’infatuazio­ne nata dall’entusiasmo, dall’inesperien­za, dall’ambizione?» Pensava di seguire la scelta di Dossetti, che aveva ripreso in mano i suoi studi giuridici. «Avevo buttato giù, durante il periodo della Resistenza, un saggio su Giacomo Zanella, un poeta minore vicentino. Perché non riprenderl­o – scrive sempre Rumor nelle memorie - , non sperimenta­re se quell’antica vocazione critica era quella vera e se sarebbe rinata?». Confida a Dossetti il suo proposito di ritornare a Vicenza a continuare a fare il professore di italiano e latino al Liceo classico «Pigafetta». Ma Dossetti lo dissuade e la tesi su Zanella, un altro «solitario», rimane nei cassetti per 70 anni e più.

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Giacomo Zanella (Chiampo, 1820 – Cavazzale di Monticello Conte Otto, 1888), sacerdote e poeta. Il suo componimen­to più famoso è «Sopra una conchiglia fossile nel mio studio» (1864), che ha ispirato anche il giovane Zanzotto
Il personaggi­o Giacomo Zanella (Chiampo, 1820 – Cavazzale di Monticello Conte Otto, 1888), sacerdote e poeta. Il suo componimen­to più famoso è «Sopra una conchiglia fossile nel mio studio» (1864), che ha ispirato anche il giovane Zanzotto
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Verso il centenario Un busto raffiguran­te Giacomo Zanella: il poeta è nato a Chiampo nel 1820

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