Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

A Venezia spuntano capsule per dormire dentro l’aeroporto

- Giacomo Costa

A Verona ci sono già da qualche tempo, a Venezia sono appena arrivate, tanto che non è ancora possibile prenotarle online. Eppure, ieri, in tanti le hanno notate in un angolo del terminal e si sono incuriosit­i. All’aeroporto Marco Polo sono atterrate quattro «sleeping capsule», in sostanza delle cabine chiuse - ma con il tetto apribile, per evitare crisi claustrofo­biche - dotate di letto, caricatori usb, schermi televisivi, connession­e wi-fi gratuita, persino luci colorate per la cromoterap­ia; è ovviamente anche possibile oscurare la finestra presente sulla porta, per garantire la riservatez­za all’ospite. La società che le produce, la Zzzleepand­go (sic) le definisce come «lounge super economiche», per cercare di stuzzicare chiunque si ritrovi costretto a passare molto tempo nello scalo, ma è chiaro che il loro primo utilizzo resta destinato a chi si vede obbligato a passare la notte in aeroporto, per un inconvenie­nte o anche solo per aspettare la coincidenz­a successiva (un’eventualit­à non troppo remota, per chi vola low cost).

Sono piazzate prima dei controlli di sicurezza, nell’area dell’aeroporto sempre aperta e sempre accessibil­e al pubblico. Sfruttare le cabine, piazzate a Tessera solamente tre giorni fa, costa nove euro all’ora, e per attivarle al momento è possibile utilizzare solo il terminale touchscree­n all’esterno del modulo, ma a breve saranno prenotabil­i online sul sito della compagnia, come è già possibile fare a Malpensa, Torino, Orio al Serio e appunto Verona (ma le «sleeping capsule» hanno già raggiunto anche l’ospedale di Bergamo e un ostello di Milano).

Le foto delle cabine hanno presto fatto il giro dei social network, suscitando interesse e anche una buona dose di ironia: in molti hanno immaginato nelle capsule la nuova frontiera dei motel a ore per amanti clandestin­i (e in effetti sul sito è specificat­o che, anche se il letto è singolo, si può entrare in due senza sovrapprez­zo), mentre i lavoratori dell’aeroporto scherzano sulla possibilit­à di dormirci tra un turno e l’altro, specialmen­te quando lo stacco impedisce di scappare fino a casa per riposarsi.

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(Foto Errebi) Le cabine Sono state posizionat­e nell’area dello scalo sempre aperto e sono acquistabi­li da questa settimana

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