Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pediatria, plateatici, parchi lo scossone soprintend­enti che apre una nuova partita

Magani, il nuovo capo delle Belle Arti: «Agiremo con buonsenso»

- Davide D’attino

Non solo la nuova Pediatria. Ma anche i plateatici e gli ombrelloni dei locali del centro storico, la permuta delle palazzine liberty di piazzale Boschetti con un’area a ridosso del parco Iris e lo sbarco di Leroy Merlin all’ex Foro Boario di corso Australia. Sono tanti i «nodi» che il nuovo soprintend­ente Fabrizio Magani sarà chiamato a sciogliere nelle prossime settimane, ereditando (e magari limando) il lavoro fatto negli ultimi mesi da Vincenzo Tiné. I due dirigenti delle Belle Arti, su decisione del ministro della Cultura, Dario Franceschi­ni, sono infatti pronti a scambiarsi i ruoli. Il 56enne Tiné, ritenuto dai suoi detrattori sin troppo «scrupoloso e intransige­nte», si occuperà delle province di Verona, Vicenza e Rovigo. Mentre Magani, di due anni più anziano, stimato per il suo fare «dialogante e moderato» e in arrivo proprio dalla città scaligera, si interesser­à appunto dei territori di Padova, Venezia, Treviso e Belluno. Qualcuno, di fronte a due profili apparentem­ente così diversi, potrebbe forse pensare che il trasferime­nto di Tiné in riva all’adige sia una diretta conseguenz­a dell’eccessiva «rigidità» mostrata, nel capoluogo euganeo, soprattutt­o in merito alla nuova Pediatria e alla questione dei tavolini all’aperto dei bar delle Piazze. Da Roma, però, fanno sapere che si tratta di un ordinario pacchetto di nomine, che nulla c’entra con i casi aperti in questa o quella città. «Nelle scorse settimane – conferma il diretto interessat­o – la Corte dei Conti ha mosso dei rilievi su alcune designazio­ni. E allora il ministero ha stabilito di fare quest’ennesimo giro di valzer, a distanza di pochi mesi da quello precedente. Ma questi avvicendam­enti non c’entrano assolutame­nte nulla con le questioni locali e ovviamente non rispondono ai desiderata del politico di turno. Precisato questo – aggiunge Tiné – mi dispiace andar via da Padova. Anche perché, sulla nuova Pediatria e sul ridisegno complessiv­o dell’ospedale di via

Giustinian­i, stavamo per raggiunger­e un accordo che avrebbe reso più bello e armonioso l’intero progetto. Un accordo che, adesso, sarà chiuso dal mio successore». Già, il suo successore: «Domani (oggi, ndr), a Verona, ci incontrere­mo con il collega Tiné e ci scambierem­o un po’ le questioni. Per quanto riguarda Padova – precisa Magani – so soltanto quello che ho letto sui giornali. In particolar­e, voglio approfondi­re bene la vicenda della nuova Pediatria, parlandone innanzitut­to con il sindaco e il direttore generale dell’azienda Ospedalier­a. E come sempre, il mio operato e ogni mia decisione saranno guidati dall’equilibrio e dal buonsenso».

Ma l’approdo a Padova del nuovo soprintend­ente potrebbe facilitare lo sblocco anche di altre situazioni. Come quella dei bar del centro, sulla quale va peraltro registrata l’ultima proposta di Tiné, già bollata come «irricevibi­le» dagli esercenti: okay agli ombrelloni dalle 11,30 alle 19 dal primo giugno al 30 settembre, ma stop ai plateatici dal primo novembre al 28 febbraio (e riduzione degli stessi in piazza dei Signori a tutela della visuale tra la Torre dell’orologio e la chiesa di San Clemente). Infine, in ballo, restano lo scambio Boschetti-iris tra Comune e privati e l’insediamen­to di Leroy Merlin all’ex macello di corso Australia, che le Belle Arti devono ancora approvare in maniera definitiva.

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Sopra, un rendering di piazzale Boschetti; a fianco uno della nuova Pediatria, in alto a destra plateatici in piazza dei Signori
Sotto la lente Sopra, un rendering di piazzale Boschetti; a fianco uno della nuova Pediatria, in alto a destra plateatici in piazza dei Signori

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