Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’archivista scopre l’asta sul web e fa tornare a casa l’antico Atlante
Restituito alla Capitolare libro del Cinquecento. «Inestimabile»
Non fossero bastate le incisioni, il manoscritto che lo rende identificabile, e alcune sigle particolari, sarebbe stato un tarlo a rivelare l’unicità di quell’atlante e a ricollocarlo al suo posto, nella Biblioteca Capitolare da dove qualcuno lo aveva portato via molti anni fa. Torna a casa l’ Atlante illustrato del sedicesimo secolo di Giulio Ballino, umanista e letterato del 1569. Il libro era stato «catturato» da mano sconosciuta tra il 2003 e il 2009, periodo in cui i libri della Capitolare erano consultabili senza dover lasciare documenti nella sede di via Dietro Duomo. A riconsegnarlo al vescovo Claudio Cipolla sono stati i carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico che hanno raccolto la denuncia di una archivista della Biblioteca di Padova: aveva rintracciato il testo sul web, messo all’asta sul sito internet di una galleria di New York, intermediaria per conto del proprietario, un libraio di Torino. Quest’ultimo lo aveva messo a base d’asta per 22 mila euro, «ma il valore di un’opera simile in realtà è inestimabile» sottolinea il tenente colonnello Christian Costantini che ha coordinato le indagini. Il libraio è stato denunciato per ricettazione ma è stata dimostrata la sua buona fede, la documentazione era in ordine, per cui è stata chiesta l’archiviazione del procedimento penale. A rendere riconoscibile il libro sono state alcune incisioni, un tassello mancante e artigianalmente ricostruito nel quale era scritta la numerazione e la proprietà della Capitolare e un manoscritto disegnato da Ballino che riporta la pianta delle mura di Palmanova, presente unicamente in questo esemplare di atlante che appartiene a Padova. Infine c’è un tarlo che ha «divorato» parte del libro in modo così singolare da renderlo riconoscibile da chi lo aveva trattato. Tuttavia le indagini continuano, non resta che scoprire il colpevole, anzi i colpevoli: perché alla Capitolare di Padova mancano una quindicina di libri antichi. «Da noi vengono studiosi da tutto il mondo – dice Monsignor Stefano dal Santo, responsabile della biblioteca – ora la consultazione dei testi è tracciabile per cui siamo più tranquilli, purtroppo però non è sempre stato così». «Siamo felici che questo libro venga restituito non tanto a noi, che ne siamo semplici custodi, ma alla città» sottolinea il vescovo Claudio Cipolla.