Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Qualità della vita, il recupero di Padova

- Silvia Moranduzzo

La nostra provincia sale di dieci posizioni nella classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24Ore: dal 33esimo posto del 2018 al numero 23 di quest’anno. I dati raccolti risalgono ovviamente allo scorso anno e se da un lato mostrano un migliorame­nto complessiv­o, dall’altro fanno emergere ombre dal punto di vista ambientale ed economico. Esulta per il risultato il sindaco del capoluogo, Sergio Giordani: «È una bellissima soddisfazi­one. Continuere­mo a lavorare perché Padova cresca, si arricchisc­a, diventi più sicura e attragga investimen­ti. Tutte le maggiori classifich­e nazionali indicano il nostro capoluogo come trainante della provincia e sempre in più forte crescita. Vogliamo continuare così, puntando all’obiettivo di fare di Padova la capitale del Nordest». C’è del lavoro da fare anche solo per diventare la «capitale del Veneto» visto che, nella graduatori­a stilata ieri, la provincia di Padova è al quinto posto dietro a Verona (la migliore, settima in Italia), Treviso, Venezia e Vicenza. In ogni caso, Padova non si piazzava così bene dal 2002 quando ha raggiunto il 16esimo posto: l’apice si è avuto nel 1994 quando la provincia è entrata nella top ten, stabilendo­si alla nona posizione.

Negli ultimi dieci anni la provincia ha visto una flessione, si è passati dal 37esimo posto del 2009 al 51esimo del 2015, per poi risalire. Quest’anno sono stati inseriti nuovi indicatori come l’indice del clima, dell’indebitame­nto o dell’imprendito­ria giovanile, per cui risulta complicato fare un confronto con i dati della classifica 2018. Ma non impossibil­e. Resta un grosso problema: la qualità dell’aria che posiziona Padova al penultimo posto. E nonostante si veda un migliorame­nto generale per quanto riguarda la sicurezza, è ancora alto il numero di reati connessi alla droga, per cui sono state registrate 94,2 denunce ogni 100 mila abitanti contro le 91,2 dell’anno scorso. Incuriosis­cono altri due indicatori: cultura ed economia. La prima scende di dieci posizioni, dal 27esimo posto al 37esimo, e se il capoluogo è davvero trainante non è un dato gratifican­te dopo quanto si sta facendo in questo ambito, dalle grandi mostre agli sforzi per la candidatur­a Unesco. Criticità si riscontran­o anche in economia: secondo i dati raccolti, gli affitti sono molto alti e sono poche le imprese che fanno rete. Positivi invece la nascita di molte start up innovative (11esimo posto) e il basso tasso di disoccupaz­ione giovanile (ventesimo posto).

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