Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Botte al mendicante in strada Condanna «senza razzismo»

- Antonio Andreotti

Condannato per aver picchiato un mendicante serbo, ma senza l’aggravante dell’odio razziale in origine contestata. Anche se l’aggravante è caduta, la pena (5 mesi contro gli 8 chiesti) però non è stata sospesa per la matrice ideologica del reato. Questa la sentenza ieri del giudice Raffaele Belvederi per il 52enne rodigino Giovanni Romagnollo, antennista incensurat­o e conosciuto in città.

Secondo l’accusa il 26 ottobre 2018 Romagnollo, mentre era alla guida del suo furgone da lavoro, avrebbe visto un mendicante serbo 38enne di Malalbergo (Bologna) che chiedeva l’elemosina a un semaforo. L’uomo aveva in mano un cartello con la scritta: «Aiutatemi ho perso lavoro ho due bimbi molto grazie».

Il 52enne avrebbe arrestato il suo mezzo e sarebbe sceso dal furgone brandendo un tubo di ferro, parte di un’antenna, lungo circa un metro. Romagnollo si sarebbe diretto verso il serbo iniziando a colpirlo col tubo alle gambe, provocando­gli lesioni guaribili in 5 giorni.

Nel dispositiv­o il giudice Belvederi ha riqualific­ato le lesioni in percosse senza l’aggravante dell’odio razziale, ma non ha sospeso la pena consideran­do la matrice ideologica del reato contestato. L’avvocato difensore, Massimo Bellinello, preannunci­a appello.

Romagnollo si era fatto conoscere per una protesta nel dicembre 2015, con Massimo Bergamin sindaco. Dopo un furto nella sua auto, l’antennista aveva appeso cartelli nella zona della sua attività commercial­e invocando l’arrivo dell’esercito.

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