Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«È notte, suono alla porta per dire a una madre che il figlio non c’è più» di Davide Orsato

- Davide Orsato

«Sono le 4.30 del mattino, fa freddo. Davanti a me c’è un condominio buio. Suono il campanello. Respiro. Passano i secondi. “Chi è?”, chiede una voce femminile. Ancora due respiri. Trovi il coraggio di dire, sempliceme­nte, “Polizia locale, signora”». A rivestire questo ruolo, il comandante della polizia municipale di Verona, Luigi Altamura, si è trovato più volte. In altre occasioni, a sostituirl­o in un compito che nessuno vorrebbe mai portare a termine, sono stati gli agenti ai suoi ordini. In ogni caso, è accaduto troppe volte.

Dopo il campanello, la terribile notizia: un figlio, un fratello, un padre, una madre perdute per sempre, finiti nell’elenco infinito di chi perde la vita sulla strada, seguendo cento diverse storie. «C’è chi ha tentato il suicidio, chi è svenuto, chi ha urlato, chi non ha fatto nulla. Chi, sempliceme­nte, si premura di chiedere se ha sofferto. Chi si butta su di te e ti picchia, con tutta la rabbia che ha in corpo. Queste le tante facce di un incidente mortale».

Parole che il comandante Altamura ha fatto risuonare ieri al palazzo della Gran Guardia, nel capoluogo scaligero, dov’era in corso la conferenza dei servizi dell’usl Scaligera. Un appuntamen­to annuale, in cui l’azienda sanitaria si concentra, di volta in volta, su un singolo tema che riguarda la salute. Quello di ieri, la sicurezza stradale, non poteva essere più attuale. Otto le giovani vite strappate solo nell’ultimo fine settimana in Veneto. Altre due se ne sono aggiunte ieri. Nel Veronese, il bilancio si è aggravato nell’ultimo mese, facendo diventare improvvisa­mente il 2019 un anno «no»: settanta vittime da gennaio, quattordic­i delle quali nel capoluogo, oltre il doppio delle sei dello scorso anno.e spesso sono giovanissi­mi. È il caso delle tre persone che si trovavano in auto, dieci giorni fa, a Bonavigo: due sorelle di quindici e vent’anni e il fidanzato della maggiore, 23 anni.

Sabato notte, a Veronella, non lontano dal confine con la provincia di Vicenza, un altro tragico scontro ha provocato la morte di due donne, madre (Elena Grigore, 52 anni) e figlia (Roxana Iordache, 28), con un 22enne, Nicola Grima, conducente dell’altra auto, ricoverato in gravi condizioni.

Le cause di questi incidenti: «Le ripetiamo da anni - sottolinea Altamura - sono l’alta velocità, la distrazion­e, le precedenze non rispettate». Non bastasse la memoria del comandante a certificar­lo, ecco i dati raccolti in maniera scientific­a dalle autostrade Brescia Padova, che coprono gran parte del territorio Veneto, con i tratti dell’a4 e l’a31. Il primo a finire sul banco degli imputati è il telefonino o, meglio, l’uso sconsidera­to che se ne fa alla guida. Secondo l’indagine promossa dalla società autostrada­le, ben il 12% degli automobili­sti (e il 14% degli autisti di mezzi pesanti) lo usano alla guida. «E non si tratta - precisa Bruno Chiari, direttore generale dell’autostrada - di persone che ricorrono correttame­nte ai dispositiv­i vivavoce, ma persone che navigano su internet o mandano messaggi, perdendo completame­nte di vista la strada».

Secondo l’aci, sempre il cellulare è alla causa di un incidente su cinque sulle strade extraurban­e. C’è poi il capitolo velocità. Il 16% degli utenti della Brescia-padova si ostina a superare il limite dei 130, il 2% supera i 150 chilometri orari. Ci sono anche aspetti positivi: è ormai quasi impossibil­e trovare persone senza cinture. Dopo decenni di campagne contro l’assunzione di alcol prima della guida, sarà proprio lo smartphone il prossimo obiettivo della prevenzion­e. Il prefetto di Verona, Donato Cafagna, ha già avviato un progetto, destinato ai più giovani, in collaboraz­ione con l’associazio­ne Vittime della Strada.

Anche Davide Cassani, ct della nazionale di ciclismo, con un intervento duro, ha sottolinea­to l’importanza della prevenzion­e: «Sulle strade - ha detto - c’è una guerra in corso. Dobbiamo fare qualcosa, anche la politica deve muoversi, è in corso una strage e a nessuno sembra importare».

” Altamura Le cause degli incidenti? Sempre le stesse: l’alta velocità, la distrazion­e e le precedenze non rispettate

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