Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gaffeo insiste con il ministero «Tribunalon­e nell’ex carcere»

Il sindaco: se in via Verdi non va l’istituto minorile, allarghiam­o lì la sede

- Antonio Andreotti Natascia Celeghin

«All’incontro al ministero della Giustizia abbiamo chiesto di poter portare avanti l’ampliament­o in via Verdi nel vecchio carcere. Se non sarà possibile il piano B è il Maddalena». Il sindaco del capoluogo, Edoardo Gaffeo, ha chiaro un obiettivo: un Tribunale più grande, ma in centro città.

Dai primi giorni di febbraio sarà attivo un tavolo tecnico col Dipartimen­to di amministra­zione penitenzia­ria (Dap). Questo per capire se è ancora percorribi­le, «ed è un piano pienamente condiviso — spiega Gaffeo — anche dal presidente del Tribunale di Rovigo, sono stato autorizzat­o a dirlo» l’ampliament­o dell’attuale Tribunale sfruttando l’area dell’ex carcere di via Verdi.

«A Roma non abbiamo avuto — chiarisce il primo cittadino — una risposta definitiva sul progetto del carcere minorile. C’è stato però l’impegno dei nostri interlocut­ori d’intervenir­e in tempi rapidi con un tavolo tecnico che verrà presto riconvocat­o per definire in maniera chiara quale sia il luogo ideale per il Tribunale».

Il dibattito sulla sede più adatta per la nuova «Cittadella della giustizia» è in piedi almeno dal 2013 (sindaco Bruno Piva), data d’entrata in vigore della riforma Severino con la quale 32 Comuni della Bassa Padovana divennero di competenza del Palazzo di Giustizia rodigino. Negli ultici mi anni si è discusso di spostare tutto al Censer (il quartiere fieristico), poi di allargare l’attuale Tribunale all’ex Casa circondari­ale nella quale però dovrebbe arrivare il carcere minorile regionale da Treviso. Si dibatte molto dell’ex ospedale «Maddalena» che ha dalla sua i finanziame­nti pubblici da 13 milioni di euro del cosiddetto «Bando periferie».

Non mancano proposte nuove di zecca. Ad esempio accorpare l’ex liceo «Celio», l’ex Questura e l’ex caserma dei vigili del fuoco, tutti edifidi proprietà del Comune e tutti in via Donatoni.

Intanto entro il 2020 Gaffeo vuol attivare i bandi per il «Bilancio partecipat­o», attivo già in città come Bologna e Milano. «Metteremo annualment­e a disposizio­ne della comunità 170 mila euro — dettaglia Gaffeo — per realizzare le proposte che arrivano dai cittadini. Saranno ammessi interventi di opere pubbliche scelti dalla città con un bando. Saranno realizzabi­li tre progetti all’anno da 60mila euro l’uno». Stabilita la fattibilit­à tecnica dagli uffici dei Lavori pubblici, il Comune li prenderà in carico e li realizzerà.

Novità anche dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Favaretto, che ha annunciato manutenzio­ne ordinaria per molte strutture e strade. «Il programma Opere pubbliche si aggira sui 20 milioni di euro — afferma Favaretto — La proposta di bilancio vede somme destinate alla manutenzio­ne ordinaria, edilizia scolastica, alloggi Erp e impianti sportivi, per togliere la necessità di investimen­ti futuri straordina­ri. Vorremmo poi ridurre la parte di affitti passivi dove sono dislocati gli uffici pubblici come i Servizi sociali. Stiamo valutando l’adeguament­o dell’edificio in via Marconi, dove potrebbero essere trasferiti i Servizi sociali e la Polizia locale».

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Dismessa La vecchia Casa circondari­ale è accanto all’attuale Tribunale

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