Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Pochi giudici, danno per il Veneto»

Nella nostra regione record di prescrizio­ni, il governator­e al Guardasigi­lli: «Troppo poche le toghe assegnate» Zaia dopo l’allarme dei magistrati. «Perché la Sicilia ha quattro Corti d’appello e noi una?»

- Zambon

L’annuncio del ministero della Giustizia sulla nuova (e molto attesa) dotazione organica per i tribunali veneti ha scatenato un vespaio di polemiche. «Troppo pochi 23 nuovi giudici in tutta la regione» tuona la presidente della Corte d’appello di Venezia, Ines Marin. E il governator­e Zaia le si affianca nella battaglia: «Le ricadute economiche, anche solo come investimen­ti sfumati, per il territorio sono molto pesanti. La situazione va risolta».

Esattament­e dodici mesi fa la presidente della Corte d’appello di Venezia, Ines Marini, e il governator­e Luca Zaia inviavano a Roma il dossier della Cgia che metteva in fila i numeri disperanti delle aule di giustizia venete stritolate dalla carenza d’organico. Ora il guardasigi­lli Alfonso Bonafede, nella sua relazione tecnica, dà una notizia attesa da tempo: un aumento delle dotazioni organiche che porterà (previo via libera del Consiglio superiore della magistratu­ra) ventitrè nuovi giudici in Veneto. Non abbastanza, però, secondo Marini che ribadisce: «Troppo pochi, qui il paziente è in codice rosso».

Presidente Zaia, la Regione sta combattend­o da anni fianco a fianco con i magistrati veneti per chiedere più risorse. Come giudica i numeri comunicati dal ministero?

«Questa è sul serio una battaglia che va combattuta in prima linea. La Regione è investita in pieno dal problema perché lo è il Veneto stesso. Ma mi lasci premettere un paio di cose. La presidente Marini è un magistrato con la schiena dritta e ha dimostrato di essere assolutame­nte profession­ale. Il suo è sempre stato un approccio oggettivo. Diceva le stesse cose al governo precedente e le ripete a quello in carica. E con lo stesso spirito mi sento di sottoscriv­ere parola per parola. Nulla contro il ministro Bonafede. Ma mi auguro che non si decida che il Veneto è una no fly zone. Il mio obiettivo non è dar noia al guardasigi­lli. Tanto più che è una vicenda che va avanti da anni. Ma va detto, sulla dotazione organica della giustizia che ci sono sperequazi­oni a livello nazionale che gridano vendetta. Perché la Sicilia ha quattro Corti d’appello e il Veneto una? Il presidente Marini pone un problema reale».

Ha citato il numero di sedi d’appello, in passato Verona si candidò ad ospitarne una seconda in Veneto. Che ne pensa?

«Penso che per le Corti d’appello debbano esserci parametri chiari per tutti. Come i fabbisogni standard. E certo, è inspiegabi­le che la Sicilia, che ha gli stessi abitanti del Veneto, abbia quattro sedi. Ci sta che il nostro territorio si senta autorizzat­o ad accampare ulteriori richieste. Ma non sposterei l’attenzione dal tema vero che sono i magistrati. O gli uomini ci sono o non ci sono. Inutile pensare a nuovi accampamen­ti se mancano uomini nell’esercito. Chiaro che continuiam­o ad essere trattati come periferia dell’impero».

Cioè?

«È un po’ come per le quote latte...non siamo mai stati litigiosi... Questa è una comunità che è cresciuta enormement­e, che macina un Pil da 150 miliardi l’anno. Siamo grandi pagatori di tasse. E questo, quello economico, è uno dei due grandi nodi».

Parliamo di ricadute economiche negative sul territorio

a causa di una giustizia al collasso? «Esattament­e. Un’economia che funziona in Veneto non può prescinder­e da una giustizia efficiente. Qui si continua a concionare di come rilanciare l’economia del Paese ma si cominciass­e a far funzionare i tribunali. Qui, mi permetto di riassumere la relazione del procurator­e generale Antonio Mura durante l’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o, una causa su due va in prescrizio­ne. Le faccio un esempio. Ho ricevuto una multinazio­nale della moda di cui non posso fare il nome. Dovevano fare un grosso investimen­to e l’oggetto dell’incontro era la richiesta della casa madre che voleva certezze nelle pratiche e nel diritto. Capisce bene che in queste condizioni non siamo in grado di essere attrattivi. Senza tribunali che funzionano, nessuna riforma economica, nessun super ammortamen­to ci renderà competitiv­i».

Diceva che c’è un secondo fronte legato alla penuria di giudici...

«È il fronte etico. Mi spiego, il dibattito surreale in corso a Roma sul prolungame­nto della prescrizio­ne mi lascia basito. Perché l’unico risultato certo sarebbe favorire chi ha più disponibil­ità economica da impiegare in avvocati. La legge è uguale per tutti ma così la giustizia, che deve essere una livella trasversal­e, rischia di non essere uguale per tutti. Per tutti questi motivi Marini ha tutto il mio sostegno. E non è un sostegno d’ufficio. Parliamo di una persona convinta e determinat­a. E come lei, nei tribunali veneti c’è gente veramente in gamba, si veda l’inchiesta sui Casalesi condotta dal procurator­e Bruno Chierchi o l’inchiesta Mose».

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 ??  ?? Presidente Luca Zaia, trevigiano, classe 1968, leghista, è presidente della Regione Veneto da du mandati
Presidente Luca Zaia, trevigiano, classe 1968, leghista, è presidente della Regione Veneto da du mandati

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