Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Regionali, ressa nella Lega in campo gli «Zaia boys» L’udc agita i sonni azzurri

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Mentre il Pd resta in trepidante attesa del voto in Emilia Romagna, e continua a corteggiar­e «i civici» capitanati da Lorenzoni; mentre il Movimento Cinque Stelle si riunisce a Selvazzano (oggi), deciso a sfuggire all’abbraccio dei dem e a tuffarsi in un’ardita corsa solitaria; mentre il Partito dei veneti prova a fare sintesi tra le sue anime, alla ricerca di un candidato presidente (si sussurra dell’imprendito­re vicentino Roberto Brazzale); insomma, mentre tutti gli sfidanti sono al lavoro, anche nel centrodest­ra dato dai sondaggist­i per sicuro vincente sono iniziate le manovre di avviciname­nto alle Regionali.

Detto che Luca Zaia, nonostante le esibite ritrosie (tattiche), è dato da tutti per sicuro ricandidat­o al suo terzo ed ultimo mandato, altrettant­o certa è la ricandidat­ura in blocco della maggioranz­a uscente, almeno per quel che riguarda la Lega e la Lista Zaia (in quest’ultima potrebbero trovare posto pure l’ex forzista Massimilia­no Barison e Pietro Dalla Libera, eletto con il centrosini­stra e poi transitato al fianco del Carroccio). Le proiezioni danno alle due componenti principali della coalizione di centrodest­ra, cui si aggiungerà una «lista degli amministra­tori», due consiglier­i in più del 2015, il che significa 25 scranni: una marea se si pensa che nel più probabile dei casi (vittoria sopra il 40%), la maggioranz­a conterà in totale su 29 seggi. E difatti tutti spingono per essere della partita, soprattutt­o a Treviso, terra di origine del governator­e che nella Marca produce uno straordina­rio effetto trasciname­nto.

In pista, agguerriti, sono scesi gli «Zaia boys», fedelissim­i di «Luca» al suo fianco negli anni ruggenti in Provincia, lasciati fuori dalle liste per le Politiche nel 2018: l’ex presidente di Ascotrade Stefano Busolin, il sindaco di Montebellu­na Marzio Favero, l’ex sindaco di Motta di Livenza Paolo Speranzon, l’ex sindaco di Codognè Roberto Bet. I posti in palio sono 7 e la corsa è affollatis­sima visto che già gli uscenti sono 7: Riccardo Barbisan, Gianpiero Possamai, Nazzareno Gerolimett­o, Alberto Villanova, Silvia Rizzotto, Sonia Brescacin e l’assessore (esterno) al Turismo Federico Caner. A Vicenza sono blindati gli uscenti Roberto Ciambetti, Nicola Finco e Manuela Lanzarin, mentre per il quarto posto se la gioca Maurizio Colman, pure un uscente. Anche a Belluno i giochi sembrano chiusi in partenza con Gianpaolo Bottacin e Franco Gidoni. Più interessan­te il quadro a Padova e Venezia, in entrambi i casi con un certo sbilanciam­ento territoria­le. Nel Veneziano sarà sfida fratricida nel Veneto

Orientale tra Gianluca Forcolin, Francesco Calzavara e Fabiano Barbisan mentre a Padova tutti i big si concentran­o nell’alta, da Roberto Marcato a Giuseppe Pan e Luciano Sandonà. Nell’alta sconfina anche il padovano di città Fabrizio Boron, quindi si fanno i nomi di Federica Pietrogran­de, Tiberio Businaro, Paola Ghidoni (e i posti, ben che vada, saranno 5). Infine, Verona: partono in pole gli uscenti Elisa De Berti (assessore esterno ai Trasporti), Alessandro Montagnoli, Enrico Corsi e Stefano Valdegambe­ri. Provano a scalzarli Luca Zanotto, Filippo Rando, Anna Grassi, Alberto Todeschini.

Ieri pomeriggio raffica di riunioni anche in Forza Italia, tra il coordinato­re regionale Michele Zuin e i coordinato­ri provincial­i. Tra gli azzurri si respira un certo pessimismo, un po’ per le proiezioni che danno per certo un consiglier­e soltanto (con un clamoroso ribaltamen­to di forze con Fratelli d’italia rispetto a 5 anni fa) un po’ per le voci che vorrebbero gli azzurri pronti ad ospitare nelle loro liste, in virtù di un accordo nazionale, sia i candidati dell’udc (e si sa quanto sia forte a Padova Antonio De Poli) che Flavio Tosi o un suo alfiere a Verona. Se così fosse le chance per chi resta sarebbero ridotte davvero al lumicino. E poi c’è «la variabile Luigi Brugnaro», che se scendesse in campo pesantemen­te potrebbe spostare l’ago della bilancia su un veneziano.

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Cinque anni fa Luca Zaia il giorno del lancio della sua campagna elettorale per la rielezione

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