Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Clac, sindaco e vice fanno pace «Nuova sede alle associazio­ni»

Sgombero, c’è il chiariment­o. FDI provoca: «Giordani 007»

- D.D’A.

Pace fatta. Almeno in apparenza. Quarantott’ore dopo lo sgombero dell’ex macello di via Cornaro, «occupato» sin dal 1975 dalle decine di associazio­ni del gruppo Clac (Comunità per le libere attività culturali), il sindaco Sergio Giordani e il vice Arturo Lorenzoni hanno avuto quel «chiariment­o» faccia a faccia invocato dal professore di Coalizione Civica. Tanto che quest’ultimo, ieri mattina, si è presentato nell’ufficio del primo cittadino insieme con le sue fedelissim­e assessore Marta Nalin, Chiara Gallani e Francesca Benciolini, tenute all’oscuro quanto lui sull’operazione «forzata» che Giordani, d’accordo col questore Paolo Fassari, aveva messo in programma per la mattina di mercoledì scorso.

«Col sindaco - hanno poi reso noto i quattro - ci siamo ascoltati, confrontat­i e capiti e, ferma restando la criticità struttural­e dell’edificio in questione, abbiamo condiviso la ricchezza che la Clac, da ben 45 anni, porta a tutta la nostra città. E in questo senso, siamo già alla ricerca di fondi, a ogni livello, per mettere in sicurezza e ristruttur­are l’immobile».

Intanto, più o meno negli stessi momenti, alcuni «occupanti» dell’ex macello, tra cui gli attivisti di Cucina Brigante, si sono dati appuntamen­to alla Gran Guardia di piazza dei Signori per distribuir­e (come fanno da tempo ogni venerdì mattina) frutta e verdura ai più bisognosi: «Se in Comune - ha ribadito il segretario della Clac, Salvatore Gentile - hanno altri progetti per gli spazi di via Cornaro che non prevedono la nostra presenza, abbiano almeno il coraggio di dircelo subito».

E a gettare ulteriore benzina sul fuoco, c’hanno pensato i consiglier­i di Fratelli d’italia, Elena Cappellini, Enrico Turrin e Matteo Cavatton: «E’ sempliceme­nte grottesco che, per non urtare la sensibilit­à del suo vice e dell’ala più a sinistra della sua traballant­e maggioranz­a, il sindaco debba travestirs­i da 007 e comportars­i come un agente segreto, agendo quasi di nascosto, per esercitare la sua delega alla Sicurezza e ordinare uno sgombero sacrosanto. E a questo punto – hanno provocato i tre esponenti “meloniani” – le alternativ­e sono due: Giordani si liberi definitiva­mente di Lorenzoni oppure Lorenzoni, se ha davvero intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione come leggiamo da più parti, lasci il suo incarico e si concentri su una campagna elettorale che si annuncia piuttosto impegnativ­a».

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(Bergamasch­i) In piazza Attivisti di Cucina Brigante, ieri, alla Gran Guardia, piazza dei Signori, hanno distribuit­o frutta e verdura ai bisognosi

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