Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
A scuola con siringhe usate per l’eroina
Trecenta, blitz dei carabinieri all’alberghiero «Bellini»: nell’astuccio di una diciassettenne tracce della droga
A scuola con l’eroina nell’astuccio. Al suo interno diverse siringhe usate con residui della droga pesante e alcune tracce del potente stupefacente. Poi un cucchiaio da minestra, classico strumento usato per sciogliere l’eroina in acqua calda per poi assumerla. Questo kit, che rimanda allo «sballo» degli Anni Ottanta e Novanta, trovato ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Castelmassa dentro l’astuccio di una giovanissima studentessa, 17 anni, che frequenta l’istituto alberghiero «Bellini» di Trecenta. La minore ha evitato la denuncia penale per la modica quantità di eroina ritrovata ed è stata «solo» segnalata come assuntrice alla Prefettura rodigina.
Sempre ieri i militari dell’arma, assieme al nucleo cinofili di Torreglia (Padova), hanno controllato zaini e indumenti di tutti gli studenti del «Bellini». E nello zaino di uno studente 18enne è spuntato un involucro con dentro 0,8 grammi di marijuana. Anche per lui la medesima segnalazione alla Prefettura.
Ma è il ritrovamento di eroina in un istituto superiore, e con delle siringhe già usate, a segnare un inquietante salto di qualità rispetto ai risultati di altri controlli nelle scuole polesane da parte delle forze dell’ordine.
La notizia della studentessa andata a scuola con quella droga e delle siringhe, ovvero col kit di chi è dipendente, si è propagata immediatamente.
«Sono costernato nell’apprendere queste notizie — dichiara lo storico sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia — e allo stesso tempo devo ringraziare le Forze dell’ordine per le metodiche e sistematiche azioni di controllo che svolgono sul territorio, in particolare sulla fascia giovanile per identificare i messaggeri di morte. Azioni utili anche per una prevenzione verso i ragazzi spesso inconsapevoli dei danni permanenti causati alla loro salute dal consumo di droghe».
Cauta la preside dell’istituto
alberghiero «Bellini», Maria Elisabetta Soffritti. «Devo approfondire cos’è accaduto, per ora non voglio dire altro». E conclude: «Chiarisco che la collaborazione con le Forze dell’ordine, e i loro controlli a scuola, non nasce da richieste di genitori allarmati, ma da un progetto ampio del nostro istituto sia sul contrasto alle dipendenze come alcol e droga, sia contro fenomeni come il cyber bullismo.
L’altra scoperta Nello stesso istituto trovati 0,8 grammi di marijuana nello zaino di un diciottenne