Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bloody Beetroots Punk e House sotto la maschera
Nel marzo del 2009 usciva Warp, brano seminale che in tre minuti e 24 secondi di pura potenza avrebbe rivoluzionato la club culture. Quella canzone innovativa firmata da The Bloody Beetroots (con il featuring di Steve Aoki) ha lanciato una bomba musicale nel mondo del clubbing tanto da trainare l’album «Romborama» a due milioni di vendite. Per festeggiare i dieci anni dal brano del progetto The Bloody Beetroots di Sir Bob Cornelius Rifo, maschera che copre il volto alla star mondiale electro-punk di Bassano del Grappa Simone Cogo, l’artista sarà ospite con un suo dj set al Rivolta di Marghera, Venezia, star dell’evento elettronico Altavoz (ore 21, info www.centrosocialerivolta.org). Il musicista bassanese trapiantato a Los Angeles porterà in consolle il meglio di una carriera il cui ultimo passo è stato l’album del 2017 «The great electronic swindle», venti tracce in cui univa l’attitude punk-rock con un sound elettronico aperto a techno e house. Nello stesso anno aveva portato in giro anche il «My name is thunder tour». Ultima pubblicazione, l’ep «Heavy» dell’anno scorso. Il dj set di questa sera abbraccerà la carriera de The Bloody Beetroots, dai primi remix autoprodotti del 2007 fino al successo mondiale di «Romborama» (2009) e a «Hide» (2013), album che vantava collaborazioni con Tommy Lee dei Motley Crue, Paul Mccartney e Peter Frampton.