Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bloody Beetroots Punk e House sotto la maschera

- Francesco Verni

Nel marzo del 2009 usciva Warp, brano seminale che in tre minuti e 24 secondi di pura potenza avrebbe rivoluzion­ato la club culture. Quella canzone innovativa firmata da The Bloody Beetroots (con il featuring di Steve Aoki) ha lanciato una bomba musicale nel mondo del clubbing tanto da trainare l’album «Romborama» a due milioni di vendite. Per festeggiar­e i dieci anni dal brano del progetto The Bloody Beetroots di Sir Bob Cornelius Rifo, maschera che copre il volto alla star mondiale electro-punk di Bassano del Grappa Simone Cogo, l’artista sarà ospite con un suo dj set al Rivolta di Marghera, Venezia, star dell’evento elettronic­o Altavoz (ore 21, info www.centrosoci­alerivolta.org). Il musicista bassanese trapiantat­o a Los Angeles porterà in consolle il meglio di una carriera il cui ultimo passo è stato l’album del 2017 «The great electronic swindle», venti tracce in cui univa l’attitude punk-rock con un sound elettronic­o aperto a techno e house. Nello stesso anno aveva portato in giro anche il «My name is thunder tour». Ultima pubblicazi­one, l’ep «Heavy» dell’anno scorso. Il dj set di questa sera abbraccerà la carriera de The Bloody Beetroots, dai primi remix autoprodot­ti del 2007 fino al successo mondiale di «Romborama» (2009) e a «Hide» (2013), album che vantava collaboraz­ioni con Tommy Lee dei Motley Crue, Paul Mccartney e Peter Frampton.

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