Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’omaggio dei veneti a Bettino Craxi «Un grande statista»

Hammamet, Fincato e Cresco: «Rendiamo omaggio a Bettino»

- Di Stefano Bensa

«Bettino fu un amico e uno statista». «Nel partito ero un suo oppositore, ma fu un grande politico». Laura Fincato e Angelo Cresco, ex parlamenta­ri del Psi, sono volati ad Hammamet, in Tunisia, per commemorar­e i 20 anni della scomparsa del leader socialista. In serata è arrivato anche Maurizio Sacconi.

«Ricordo bene quella telefonata. Ero a casa, stavo male per un attacco di emicrania: “È morto Bettino”, mi dissero. Quelle parole mi spezzarono il cuore, mi procuraron­o un dolore fisico».

Laura Fincato arretra le lancette del tempo a vent’anni fa, al 19 gennaio 2000, giorno della morte di Bettino Craxi. Del leader che, nel bene e nel male, aveva segnato la storia d’italia nei ruggenti anni Ottanta. «Era un amico oltreché un compagno di partito. Un uomo che, dalla sua casa di Hammamet, citava continuame­nte il nostro Paese. Ci portava al porticciol­o e indicando il largo diceva: “L’italia si trova da quella parte”. Sono stata testimone diretta della sua sofferenza», afferma l’ex parlamenta­re veneziana e sottosegre­tario alla Pubblica Istruzione. Fincato, assieme ad un nutrito gruppo di politici (fra i quali Angelo Cresco, più volte sottosegre­tario, e l’ex ministro trevigiano Maurizio Sacconi) e simpatizza­nti si trova in Tunisia per commemorar­e i vent’anni della scomparsa di Craxi. E proprio da Hammamet racconta di quel leader capace di dividere ancora i giudizi politici e storici, fra chi definisce «esilio» e chi «latitanza» la fuga nel buen retiro africano dopo le sentenze sullo scandalo di Tangentopo­li. «Ho vissuto buona parte della mia vita politica con Bettino. Mi chiamava Lauretta. Quando penso a lui non posso non ricordare l’uomo politico capace di dire “no” a Reagan, di rinunciare alla falce e martello per il garofano, un simbolo di rinnovamen­to. Il leader che aiutò, finanziand­oli, i movimenti democratic­i in Grecia, Cile, Portogallo e Spagna. Che fu ricevuto con tutti gli onori da Deng Xiaoping in Cina. Ecco chi era Craxi: l’uomo che commise anche degli errori, ma che avviò un percorso riformista che l’italia di oggi, purtroppo, non ha ultimato».

«Bettino fu, di fatto, il capro espiatorio della classe politica dell’epoca», rilancia il veronese Angelo Cresco, cinque volte parlamenta­re e sottosegre­tario socialista. Anche lui risponde da Hammamet, e non è la sola volta che si reca in Tunisia. «Vengo ogni anno», dice. «E lo sa perché? Ho provato un senso di colpa nei suoi confronti. Nel Psi militavo nella corrente Lombardian­a, di sinistra, ed ero un oppositore di Craxi. E quando nel 1993 si recò in Parlamento per quel famoso discorso sui finanziame­nti illeciti nessuno dei suoi “fedelissim­i”, tipo Rutelli tanto per intenderci, volle sedersi accanto a lui. Lo facemmo io ed un altro compagno, e gli dissi provocator­iamente: dove sono i tuoi amici? Ho rimorso di quelle parole». E come lo definirebb­e, rispetto ai leader odierni? «Le cito un episodio: quando, con Andreotti, ci recammo in Polonia, Lech Walesa ci ringraziò per l’aiuto fornito proprio da Craxi contro il regime. Di fatto fu l’ultimo grande statista del nostro Paese. Ecco perché la storia gli renderà giustizia».

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Hammamet Laura Fincato e Anna Craxi
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L’ex deputata e sottosegre­tario socialista Laura Fincato ieri alla tomba di Bettino Craxi
In Tunisia L’ex deputata e sottosegre­tario socialista Laura Fincato ieri alla tomba di Bettino Craxi

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