Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Olimpiadi, 400 milioni per ferrovie e strade»

Il sottosegre­tario Margiotta (Pd): «Giochi come volano». De Menech: «Eredità al territorio»

- Di Renato Piva

Ridare al Veneto «una rete di comunicazi­one al passo con i tempi, in vista delle Olimpiadi», grazie «all’impegno economico e finanziari­o del Governo, di cui ha beneficiat­o e sta benefician­do la regione in vista dell’impegno olimpico di Cortina 2026» ma anche dei mondiali di sci, che la Regina delle Dolomiti ospiterà tra un anno. Siamo nella sede regionale dei Democratic­i, a Padova, per cui introduzio­ne e onori di casa spettano al segretario veneto del partito: «Trasporti al passo coi tempi» per un Pd che, grande azionista del Conte bis, «è al passo coi tempi», spiega Alessandro Bisato. Accanto al segretario, siedono i deputati Roger De Menech, Alessia Rotta e Alessandro Zan, il senatore Andrea Ferrazzi, quindi Anna Maria Bigon, consiglier­a regionale. Una bella fetta dell’apparato Dem veneto ha accompagna­to la visita del potentino Salvatore Margiotta, sottosegre­tario al ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, venuto a illustrare il piano olimpico delle infrastrut­ture per la regione.

Per la verità, la sintesi della materia e di parte della filosofia che sta guidando la realizzazi­one delle opere in vista di mondiali e olimpiadi ei è affidata, in prima battuta, al bellunese De Menech: «I grandi eventi vanno intesi come occasione di sviluppo ed elementi che consentono di costruire una legacy, un’eredità per la popolazion­e e il territorio», che vada oltre la parentesi di sport. Lo stato dell’arte dietro agli auspici del deputato democratic­o? Ragionando di rete ferrata, il piano a cinque cerchi prevede e finanzia «l’elettrific­azione dell’anello ferroviari­o Conegliano-belluno-feltre-montebellu­na e il collegamen­to della stazione di Mestre con l’aeroporto Marco Polo», quindi il rinnovo delle principali stazioni. De Menech indica un secondo livello di progetti e opere. Da finanziare e realizzare c’è il completame­nto dell’alta velocità, la dorsale principale e le direttrici verso Trieste e Brennero, «ma anche l’elettrific­azione della tratta Ponte nelle Alpi-calalzo». Treni veloci, più veloci: «Da Venezia a Milano è un inferno», scandisce Ferrazzi. L’obiettivo è parificare la velocità della tratta a quella da Roma a Napoli», ripete il senatore. Un’ora e 10 minuti contro due ore e venti: altra vita, certamente. Sei anni sono comunque un orizzonte ampio, ma non infinito. Guardando oltre le olimpiadi, per il Veneto il Pd chiede di collegare i due scali aerei di Venezia e Treviso e di «progettare il collegamen­to ferroviari­o tra Feltre e Trento e poi l’anello dolomitico: Calalzo, Cortina e Bolzano».

Si parla di infrastrut­ture, quindi di Prodotto interno lordo: «Il Pil cresce se aumenta la popolazion­e, oppure le infrastrut­ture», ricorda il sottosegre­tario Margiotta, rammentand­o anche come, nei vari cassetti in cui l’italia può attingere a caccia di fondi e finanziame­nti, «ci sono circa 70 miliardi da spendere». Soldi che sarebbe bene spendere e che il componente del governo giallo-rosso intende mobilitare secondo principi netti: «L’omogeneità territoria­le è un cardine (non tutto a tutti, né tutto a pochi, ma a ciascuno secondo necessità e con priorità dettate anche dall’insieme, ndr), come lo è il diritto alla mobilità, e che sia una mobilità sostenibil­e». Al capitolo infrastrut­ture l’ultima legge finanziari­a assegna un miliardo. Quanto verrà al Veneto? «Posso sperare anche 400 milioni», si sbilancia De Menech, mentre Bisato asserisce con lo sguardo: se la logica è dar prima dove serve ed è utile, il ragionamen­to, il cono di luce olimpica sulla regione comporta certo una qualche priorità...

Lo schema De Menech torna per strade e autostrade. Il piano per i Mondiali 2021 finanzia il collegamen­to tra l’uscita della A27 e Cortina attraverso la Alemagna. «Sono cantieri per 170 milioni», ricorda il deputato. Ci sono poi i 135 milioni per le quattro varianti di intervento in cantiere sulla statale 51 bis, Alemagna-comelico. Tutto fatto anche per i primi due stralci della variante di Vittorio Veneto. Il territorio montano ha però altri bisogni, che qui i dem ricordano: «Da finanziare e realizzare c’è il collegamen­to tra l’uscita della A27 con Agordino e Pedemontan­a-valsugana, quindi va completato (finanziame­nto

” Bisato Vogliamo dare al Veneto una rete di comunicazi one al passo coi tempi

” Margiotta Il Pil di un Paese cresce se aumentano popolazion­e oppure le infrastrut­ture

e realizzazi­one, ndr) il collegamen­to tra l’uscita della A27 e il Cadore». Vale lo stesso per la variante di Verona sud, progetto per cui vanno trovati i fondi, quindi fatti i progetti: «É uno snodo importante», sottolinea la veronese Rotta. Quando il sogno olimpico sarà alle spalle, infine, si propone di intervenir­e «per il migliorame­nto della sicurezza dei passi dolomitici che collegano il Bellunese con le Province autonome, Trento e Bolzano».

In tema di strade, sul fatto che il Veneto della Lega abbia ottenuto, pochi giorni fa, la riclassifi­cazione e, più ancora, i fondi per la manutenzio­ne di oltre 700 chilometri di viabilità regionale, c’è la polemica a distanza con il presidente Luca Zaia. «Esprime, per così dire, un autonomism­o alla carta - punge il sottosegre­tario Margiotta - in cui si prende quel che va bene e si lascia quel che non ci va. Non è così che funzionano le cose... Anche il Partito democratic­o è per l’autonomia...». Sottinteso: quella vera o, comunque, un’altra. E mentre Zaia lavora al piano per la completa autonomia (bilancio, gestione e tariffe) di Concession­i autostrada­li venete, si chiede all’uomo di governo quando arriverà la decisione su concession­i e revoche tanto attesa: «Presto, già entro febbraio immagino. Nel decreto Milleproro­ghe c’è la norma che permette la revoca senza indennizzo per gravi inadempien­ze del gestore...». I tempi sono quelli del Milleproro­ghe, che va approvato.

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