Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cortina, sci sicuro nel segno di Matilde travolta e uccisa in pista a soli tre anni

- di Katia Tafner

Sulle nevi di CORTINA D’AMPEZZO Cortina si torna a parlare di sicurezza in pista con «Il sorriso di Matilde», fino al 2021 anche unica onlus gemellata con il World Snow Day, l’evento mondiale della Fis che mette al centro la neve, i bambini e chiunque voglia avvicinars­i all’universo dello sci. L’appuntamen­to, stamattina, alle 9.30, a Socrepes, vuole sensibiliz­zare il pubblico in tema di prevenzion­e e sicurezza sulle piste, attraverso giornate di formazione organizzat­e nelle scuole in collaboraz­ione con l’‘associazio­ne maestri sci italiani, così come in pista, con giornate dedicate in compagnia di testimonia­l d’eccezione: ad esempio Kristian Ghedina, con il «Safely Fun Tour», coi collaboran­o amministra­zioni e forze dell’ordine.

Creare consapevol­ezza dei rischi in pista, come dei comportame­nti virtuosi da tenere e delle regole, appare sempre più urgente: 30 mila gli incidenti tra Alpi e Appennino lo scorso inverno, 1.700 con ricovero in ospedale. Per Marco De Laurentiis e Elisabetta de Biaggio informare e costruire un vero e proprio «codice nazionale della neve» è diventata ragione di vita. Sono i genitori della piccola Matilde, bambina di tre anni travolta e uccisa da un sedicenne che sfrecciava a 50 l’ora sulle piste di Gressoney, Val d’aosta. «È necessario favorire l’approvazio­ne a livello nazionale di una legge che indichi regole precise di condotta e responsabi­lità da parte di tutti attori coinvolti: sciatori, maestri di sci e gestori impianti e chiari meccanismi sanzionato­ri in materia di promozione della sicurezza degli sport invernali e prevenzion­e degli infortuni» fa sapere Elisabetta.

«Il Sorriso di Matilde onlus» ha presentato in Senato, il 5 dicembre 2016, una proposta di modifica alla legge per la sicurezza degli sport invernali, discussa in Commission­e a marzo 2017 e accolta con favore. «Ad oggi di concreto non abbiamo ottenuto ancora nulla ma restiamo fiduciosi in attesa che la nostro proposta venga discussa. Troppo spesso – ricorda la donna – i processi individuan­o l’unico responsabi­le degli incidenti sugli sci nel fato o nella struttural­e ed ineliminab­ile pericolosi­tà di questa pratica sportiva». Fra gli emendament­i in attesa di approvazio­ne sono indicati l’obbligo di utilizzo del casco senza limiti di età così come del guscio, la necessità di un patentino dello sciatore, quindi obbligo di un’assicurazi­one contestual­e all’acquisto del biglietto per l’accesso alla pista, con destinazio­ne di una quota del premio pagato alla costituzio­ne di un fondo di garanzia per le vittime di incidenti di cui sia rimasto sconosciut­o il responsabi­le. L’interesse sul tema, nonostante le risposte tardino ad arrivare, pare reale. Lo confermano anche la massiccia presenza di relatori alla conferenza organizzat­a ieri sera, a chiusura della giornata di attività in pista realizzata in collaboraz­ione con la Scuola Sci Cortina e la polizia. Ad intervenir­e Stefano Longo, Board Member Fisi, Luigi Borgo, presidente dei maestri sci veneto, Wendy Siorpaes, polizia di Stato, i deputati Andrea Ruggeri, Forza Italia, e Luca De Carlo, Fratelli d’italia, quindi Giovanni Alverà, presidente della Scuola Sci Cortina, e Lilli Mantione Lanaro dell’associazio­ne Bagus, che promuove la cultura del rispetto partendo dall’intelligen­za emotiva.

La mamma Troppo spesso si indica il caso come responsabi­le di incidenti sulle piste, ma non è così

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Per i piccoli Le lezioni di sicurezza del Sorriso di Matilde

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