Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Agenti nei quartieri anche di sabato si cambia perché lo chiedono i cittadini»

Il comandante dei vigili: sciopero per la visita di Mattarella? L’opinione pubblica giudicherà

- Davide D’attino

Tra meno di tre settimane, venerdì 7 febbraio in Fiera, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, taglierà simbolicam­ente il nastro delle iniziative di «Padova capitale europea del volontaria­to 2020». E proprio per quel giorno, le sigle sindacali che rappresent­ano i vigili urbani (Cgil, Cisl, Uil, Adlcobas e Csa) hanno intenzione di proclamare uno sciopero per protestare contro i nuovi turni che entreranno in vigore dal primo marzo. «Anzitutto - interviene il comandante della polizia municipale, Lorenzo Fontolan - vorrei sottolinea­re che la materia del contendere non è costituita da qualche taglio salariale e nemmeno dall’aumento delle ore settimanal­i di lavoro, dato che stiamo sempliceme­nte parlando di una nuova articolazi­one del servizio. Detto questo, lo sciopero è un diritto e, quindi, facciano pure quello che credono. Dopodiché, se davvero deciderann­o di incrociare le braccia in occasione della visita in città del capo dello Stato, sarà l’opinione pubblica a giudicarli».

Comandante, gli agenti sostengono di essere stati «presi in giro per più di un anno» da lei e dal sindaco Sergio Giordani.

«Nulla di tutto questo. Dopo una lunga trattativa, che purtroppo non si è conclusa come speravamo, abbiamo soltanto stabilito di uniformare il modello orario dei vigili di Padova a quello di tutti gli altri sei capoluoghi di provincia del Veneto. E grazie a tale cambiament­o, potremo finalmente rispondere alla richiesta che, da tempo, ci viene fatta dai cittadini». Quale?

«Quella di essere più presenti sul territorio nella giornata del sabato, in particolar­e nei quartieri periferici, dove attualment­e ci rechiamo soltanto per rilevare gli incidenti stradali. Si tratta di un’invocazion­e sacrosanta. Anche perché Padova non è formata solamente dal centro storico».

Quali sono le differenze tra il modello odierno e quello che scatterà tra un mese e mezzo?

«Adesso, ogni agente lavora sette ore al giorno per cinque giorni a settimana. E dunque, oltre ad avere due giorni liberi a settimana e due interi weekend liberi al mese, lavora soltanto un sabato e una domenica al mese. Con il nuovo impianto, invece, ogni agente lavorerà sei ore al giorno per sei giorni a settimana. E di conseguenz­a, pur conservand­o un giorno libero a settimana e un intero weekend libero al mese, lavorerà tre sabati e una domenica al mese».

E quali saranno i benefici di tale organizzaz­ione?

«I vigili in servizio, di sabato, raddoppier­anno da 70 a 140. E quindi, come appunto ci chiedono i padovani, saremo più numerosi nelle zone in cui c’è bisogno».

La maggior parte dei suoi uomini, però, non ha preso bene questi nuovi turni...

«Sono comandante da meno di due anni e, perciò, non faccio fatica a mettermi nei loro panni. Io e il sindaco sappiamo bene di aver domandato loro un sacrificio e sappiamo altrettant­o bene che, come capita in tutti i lavori, ci vuole un po’ di tempo per abituarsi a qualcosa di nuovo. Ma siamo sicuri che, prima o poi, capiranno anche loro che è giusto così».

L’hanno criticata pure per l’andamento dei due concorsi per assumere 33 nuovi vigili tra agenti (22) e ispettori (11).

«Quello per ispettori sta andando molto bene, alla prova orale finale sono arrivati 24 ottimi candidati e, dunque, non c’è da preoccupar­si. Quello per agenti, invece, sta andando un po’ meno bene, visto che in lizza sono rimasti soltanto in 18, ovvero 4 in meno di quelli che vorremmo ingaggiare: l’esito della selezione scritta, ahinoi, ha messo in luce gravi carenze culturali che esulano dagli argomenti che riguardano la polizia municipale. I posti mancanti, comunque, verranno coperti con il sistema della mobilità da altri Comuni. E quindi, entro fine febbraio, il nostro organico crescerà da 251 a 284 unità».

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