Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’allarme: «Eroina a 10 euro, ormai è arrivata nelle scuole»

Il comandante provincial­e dell’arma Rizzi dopo il blitz all’alberghier­o di Trecenta: «Droga tagliata male, è più pericolosa. E studenti-pusher»

- Antonio Andreotti Nicola Chiarini

«In un quadro già preoccupan­te come quello del ritorno dell’eroina, l’emergenza più grande è l’arrivo anche nelle scuole di questo stupefacen­te». A parlare è il comandante provincial­e dei carabinier­i Antonio Rizzi che interviene sul ritrovamen­to di siringhe con tracce di eroina, residui di stupefacen­te e un cucchiaio da minestra da usare per sciogliere la droga nell’astuccio di una 17enne che frequenta l’istituto alberghier­o «Bellini» di Trecenta.

La scoperta venerdì mattina, in un controllo nella scuola, da parte dai carabinier­i della Compagnia di Castelmass­a. La minorenne ha evitato la denuncia penale per la modica quantità di stupefacen­te ritrovato, ma è stata segnalata come assuntrice della droga alla Prefettura rodigina.

«Sono anni che l’eroina è tornata a circolare — commenta il comandante provincial­e dell’arma — a causa del basso prezzo di vendita. Attraverso le discoteche e certi locali pubblici, poi arriva anche agli studenti che non sempre si limitano a consumarla, ma talvolta la spacciano a loro volta a scuola».

Con 10 euro, continua Rizzi, «si riesce ad avere una dose e si tratta di un prezzo purtroppo accessibil­e anche agli adolescent­i. Con un allarme in più: spesso si tratta di eroina tagliata male, quindi ancora più pericolosa di quella pura». L’amara scoperta di venerdì mattina a Trecenta, conclude Rizzi, «ci spinge ad intensific­are ancora di più i nostri controlli nelle scuole».

Intanto, a Trecenta la scuola ha alzato un muro di riservatez­za attorno alla protagonis­ta dell’episodio, nel timore che il clamore possa turbarla ulteriorme­nte. La giovanissi­ma, che non abita a Trecenta, è già stata contattata dai Servizi sociali del Comune di residenza per il percorso di recupero dalla sua tossicodip­endenza.

Su questo aspetto interviene il direttore generale dell’usl5 «Polesana», Antonio Compostell­a, che rileva come la sanità pubblica territoria­le metta a disposizio­ne servizi capillari per la riduzione del danno. «Ogni caso viene affrontato con un approccio individual­izzato — spiega il top manager — E se ci sono minorenni di mezzo il percorso d’aiuto, che deve sempre essere volontario, va discusso anche con la famiglia».

Non c’è solo il percorso di disassuefa­zione, ma pure quello di sostegno psicologic­o e comportame­ntale, particolar­mente rilevante per i minori. «Può essere, per esempio, valutato il ricorso a una struttura fuori dall’usl 5 — riprende Compostell­a — per allontanar­si dalle cause del problema».

La ripresa dell’eroina è colta anche dal direttore generale dell’azienda sociosanit­aria polesana. «Il calo del costo degli oppiacei ne ha provocato una ripresa, anche tra i più giovani. Il profilo della persona dipendente è molto cambiato, rispetto agli Anni ‘80, rendendo meno visibile il fenomeno». I Servizi per le dipendenze (Serd) dell’usl in Polesine hanno tre sedi operative a Rovigo (via Gramsci, 27), Badia Polesine (Riviera Miani, 66), Taglio di Po (via Matteotti, 14).

Sul fronte del contrasto all’eroina, poi, il mese scorso la Squadra Mobile rodigina ha arrestato i nigeriani Gideon Acha, 31 anni, e Osemeke Destiny, 32enne. Ai due, e ad altri otto indagati, è contestato di aver ceduto oltre mille dosi di droga a Rovigo dal 2017.

Lo choc

A una ragazza di 17 anni trovate siringhe con tracce del potente stupefacen­te

L’usl

Il direttore Compostell­a: noi e i Servizi sociali interverre­mo in aiuto

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Trend preoccupan­te Le siringhe usate per l’eroina trovate a una studentess­a del «Bellini»

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