Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Furlan alla San Benedetto: «Plastic tax crea problemi»
Aziende e sindacato facciano fronte comune e inducano il governo a ricalibrare le ipotesi di tassazione sulla plastica e sulle bevande zuccherate in chiave di maggiore ragionevolezza. È il senso dell’intervento di Annamaria Furlan, segretaria nazionale della Cisl, in visita ieri allo stabilimento della San Benedetto di Scorzè per un incontro congiunto con i lavoratori e con i vertici della società.
«Non c’è dubbio – ha rilevato Furlan – che plastic e sugar tax stiano comportando preoccupazioni e per questo continuiamo a chiedere tempo al governo affinché le aziende possano riconvertire le proprie produzioni, facendo leva anche sulla contrattazione, scongiurando ricadute occupazionali o delocalizzazioni».
Il tema è generale ma il caso dell’azienda veneziana è quando mai rappresentativo. San Benedetto, è stato calcolato, con la tassazione aggiuntiva potrebbe accusare un impatto per 100 milioni di euro su un fatturato totale di 570. Dunque un importo che potrebbe andare a incagliare il percorso di continui investimenti in ricerca e sviluppo, per una cinquantina di milioni l’anno, che il gruppo intraprende da un decennio.
San Benedetto oggi produce 3,8 miliardi di bottiglie e lattine l’anno di cui 2,5 nel solo stabilimento di Scorzè, dove sono impiegati 1.125 addetti sui 1.500 circa in Italia (Abruzzo, Piemonte, Lazio e Basilicata) e i 2.300 a livello mondo (ci sono impianti in Spagna, Polonia e Ungheria). Considerando l’indotto, si stima che i lavoratori collegati al gruppo siano 4.500.
«Ci auguriamo che prevalga il buon senso – ha detto il direttore generale, Frédéric Barut - e che il governo comprenda che il settore del beverage può offrire molti spunti e opportunità per conseguire un sistema di recupero delle bottiglie efficace ed efficiente e assicurare una vera e propria economia circolare».