Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Draghi, leoni, arti marziali: festa per il Capodanno Cinese
Da oggi le celebrazioni dell’istituto Confucio. All’aeroporto di Venezia mostra sugli abiti e musiche tradizionali. A Padova concerti e la tradizionale sfilata
Musiche tradizionali, draghi e leoni danzanti, mostre e Kung Fu. Sabato inizierà l’anno del Topo, animale simbolo del capodanno cinese 2020, prima costellazione dello Zodiaco che aprirà ad un nuovo ciclo di dodici anni. In Veneto, il capodanno cinese si festeggerà tra Venezia e Padova grazie ad una serie di iniziative dell’istituto Confucio all’università di Padova (info www.istitutoconfuciopadova.it, tutti gli eventi sono ad ingresso libero).
I festeggiamenti dell’anno del Topo, che coincide con l’anno dello scambio culturale e turistico Italia-cina, partiranno dall’aeroporto Marco Polo di Venezia dove, a partire dalle 10 di oggi, si susseguiranno una serie di eventi declinati tra concerti con strumenti tradizionali, canti, workshop, danze, arti marziali. In più, nel China Corner dell’aeroporto, inaugurerà oggi una mostra dedicata agli antichi abiti cinesi provenienti dallo Shangdong Vocational Institute of Fashion Technology. Fino al 25 febbraio si potrà ammirare una selezione di sei abiti cinesi tra cui il Mianfu (riproduzione dell’abito dell’imperatore per la cerimonia di incoronazione) e l’«abito dalle lunghe maniche» (rappresentativo della Dinastia Tang, dal 618 al 907.
Nel fine settimana le celebrazioni si sposteranno a Padova, città sede dell’istituto Confucio diretto da Giorgio Picci e Michael Yang, iniziando dal concerto di venerdì della Lingnan Xiunu Chinese Orchestra invitata ad esibirsi, alle 21, all’auditorium Pollini. L’ensemble, che nasce nel Guangdong, è l’unico gruppo musicale professionista della Cina che si concentra sulla musica tradizionale di Lingnan. La formazione, composta unicamente da musiciste, presenta musica tradizionale popolare mescolata alla musica cinese nazionale, proposta con strumenti tipici come flauto in bambù, pipa (liuto
cinese a quattro corde), guzheng (arpa cinese), xiao (flauto verticale), hulusi (strumento a fiato composto da tre canne di bambù inserite in una zucca), huqin (violino a spillo), tamburo ed erhu (“violino” cinese). «Cina 1978. Appunti di viaggio» è il titolo della mostra che aprirà al pubblico sabato alla Galleria Minerva. Esposti una serie di scatti in bianco e nero del fotografo Paolo Gotti che documentano diversi aspetti della Cina di quarant’anni fa, proprio negli anni del declino della Rivoluzione Culturale, lanciata da Mao nel 1966. Nel luglio del 1978, Gotti prese parte a un viaggio d’inchiesta organizzato dall’istituto politico culturale Edizioni Oriente di Milano per osservare da vicino la società cinese. La mostra resterà visitabile fino al 3 febbraio (dal lunedì al sabato, orario 9.30-12.30 e 16-19).
Domenica sarà la giornata clou di festeggiamenti. La tradizionale parata della danza del Drago e dei Leoni inizierà alle 15 davanti a palazzo Moroni e si chiuderà un’ora più tardi in Prato della Valle dove sarà allestito un palcoscenico sul quale avranno luogo esibizioni di danze e arti marziali, tra Taiji e Kung Fu. A esibirsi quest’anno ci saranno ben due Dragoni, capitanati dal maestro di arti marziali Liu Yuwei della Weisong School di Pordenone. Durante la sfilata i Draghi saranno coinvolti in danze e battaglie, accompagnati dai salti dei Leoni che balleranno al ritmo incessante del grande tamburo.