Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Specializzandi in corsia, firmato l’accordo
Ieri la firma: tamponeranno la carenza di medici, stipendio a 2.300 euro per 32 ore la settimana
Prende forma, con le firme del governatore Luca Zaia e dei rettori di Padova e Verona Rosario Rizzuto e Pier Francesco Nocini, l’accordo per l’assunzione negli ospedali veneti dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei. È una delle misure messe in campo dalla Regione per tamponare la grave carenza di medici che, secondo Palazzo Balbi, potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa di alcuni reparti.
«In Italia mancano all’appello 56 mila medici - ha ribadito ieri Zaia - 1.300 in Veneto. Continuiamo a fare concorsi, ma i posti non vengono coperti; penso all’ultimo bando per i Pronto soccorso: 80 posizione aperte, 3 assunti. Grazie al lavoro di squadra con le università siamo riusciti ad arrivare a questa firma innovativa, perché presuppone un radicale cambio culturale che pensiamo possa essere mutuato anche in altre Regioni in difficoltà».
In sintesi, sfruttando la cornice offerta dalle norme nazionali, l’accordo prevede la possibilità per i laureati al quarto o quinto anno di specializzazione (ma in futuro si potrà estendere al terzo) di partecipare ai concorsi indetti dalla Regione, in una graduatoria diversa da quella degli specializzati. Una volta che quest’ultima sarà esaurita (circostanza che ha rasserenato i sindacati dei camici bianchi), Usl e Aziende ospedaliere potranno ricorrere a quella degli specializzandi, che potranno dunque essere assunti negli ospedali del Veneto (oggi la specializzazione avviene per lo più nelle cliniche universitarie di Padova e Verona), con contratti a tempo determinato di 32 ore settimanali, uno stipendio di 2.300 euro netti al mese ma soprattutto, spiega il presidente della Scuola medica di Padova Stefano Merigliano, «con le relative indennità di risultato e di posizione oltre ai requisiti necessari per gli avanzamenti di carriera e la maturazione della pensione. Nella sostanza questi ragazzi entreranno nel mercato del lavoro uno-due anni prima del previsto».
Su base volontaria, visto che l’accesso è per concorso, e comunque solo se ritenuti idonei al passaggio in corsia dai professori della Scuola. «E resta il tutoraggio dei primari, dunque la qualità delle cure non è in discussione» precisa il presidente della Scuola medica di Verona Domenico De Leo. «È un investimento sul futuro - commentano entusiasti i rettori Rizzuto e Nocini - perché ci consentirà di “fidelizzare” i ragazzi, inserendoli in un percorso professionale e di vita che eviterà loro il consueto smarrimento post-specializzazione. Allo stesso tempo eviteremo che alcune zone del Veneto restino scoperte di competenze mediche».
Beninteso: la firma di ieri non ha nulla a che vedere con l’assunzione dei 500 medici
Zaia Diamo risposta alla mancanza di medici, questo accordo è un modello per tutta Italia Rizzuto Così evitiamo che alcune zone del Veneto siano scoperte di competenze mediche
neolaureati, abilitati ma non specializzati, annunciata da Zaia a Ferragosto per coprire i posti vacanti nei Pronto soccorso, operazione che ha scatenato l’ira dei sindacati ed è finita sul tavolo del Tar dopo un ricorso dell’anaao (né con altre misure emergenziali, pure ipotizzate dalla giunta, come il ricorso ai medici pensionati o a quelli provenienti dall’estero). «Finalmente la Regione adotta la soluzione corretta - commenta il sindacato -. Sono ben 808 gli specializzandi e 518 i neo specialisti che ogni anno possono partecipare ai concorsi di Azienda Zero». Secondo la Regione sono 197 gli specializzandi assumibili «da subito» (7 sono già assunti) e altri 120 potrebbero arrivare da altri atenei, dopo la firma di analoghi accordi. Chirurgia, ortopedia, pediatria, anestesia, medicina-urgenza sono i reparti che più potrebbero beneficiarne tra le 47 specializzazioni a cui possono accedere gli studenti. E Zaia promette: «Aumenteremo le borse di studio».