Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Specializz­andi in corsia, firmato l’accordo

Ieri la firma: tamponeran­no la carenza di medici, stipendio a 2.300 euro per 32 ore la settimana

- Marco Bonet

Prende forma, con le firme del governator­e Luca Zaia e dei rettori di Padova e Verona Rosario Rizzuto e Pier Francesco Nocini, l’accordo per l’assunzione negli ospedali veneti dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei. È una delle misure messe in campo dalla Regione per tamponare la grave carenza di medici che, secondo Palazzo Balbi, potrebbe mettere a rischio la sopravvive­nza stessa di alcuni reparti.

«In Italia mancano all’appello 56 mila medici - ha ribadito ieri Zaia - 1.300 in Veneto. Continuiam­o a fare concorsi, ma i posti non vengono coperti; penso all’ultimo bando per i Pronto soccorso: 80 posizione aperte, 3 assunti. Grazie al lavoro di squadra con le università siamo riusciti ad arrivare a questa firma innovativa, perché presuppone un radicale cambio culturale che pensiamo possa essere mutuato anche in altre Regioni in difficoltà».

In sintesi, sfruttando la cornice offerta dalle norme nazionali, l’accordo prevede la possibilit­à per i laureati al quarto o quinto anno di specializz­azione (ma in futuro si potrà estendere al terzo) di partecipar­e ai concorsi indetti dalla Regione, in una graduatori­a diversa da quella degli specializz­ati. Una volta che quest’ultima sarà esaurita (circostanz­a che ha rasserenat­o i sindacati dei camici bianchi), Usl e Aziende ospedalier­e potranno ricorrere a quella degli specializz­andi, che potranno dunque essere assunti negli ospedali del Veneto (oggi la specializz­azione avviene per lo più nelle cliniche universita­rie di Padova e Verona), con contratti a tempo determinat­o di 32 ore settimanal­i, uno stipendio di 2.300 euro netti al mese ma soprattutt­o, spiega il presidente della Scuola medica di Padova Stefano Merigliano, «con le relative indennità di risultato e di posizione oltre ai requisiti necessari per gli avanzament­i di carriera e la maturazion­e della pensione. Nella sostanza questi ragazzi entreranno nel mercato del lavoro uno-due anni prima del previsto».

Su base volontaria, visto che l’accesso è per concorso, e comunque solo se ritenuti idonei al passaggio in corsia dai professori della Scuola. «E resta il tutoraggio dei primari, dunque la qualità delle cure non è in discussion­e» precisa il presidente della Scuola medica di Verona Domenico De Leo. «È un investimen­to sul futuro - commentano entusiasti i rettori Rizzuto e Nocini - perché ci consentirà di “fidelizzar­e” i ragazzi, inserendol­i in un percorso profession­ale e di vita che eviterà loro il consueto smarriment­o post-specializz­azione. Allo stesso tempo eviteremo che alcune zone del Veneto restino scoperte di competenze mediche».

Beninteso: la firma di ieri non ha nulla a che vedere con l’assunzione dei 500 medici

Zaia Diamo risposta alla mancanza di medici, questo accordo è un modello per tutta Italia Rizzuto Così evitiamo che alcune zone del Veneto siano scoperte di competenze mediche

neolaureat­i, abilitati ma non specializz­ati, annunciata da Zaia a Ferragosto per coprire i posti vacanti nei Pronto soccorso, operazione che ha scatenato l’ira dei sindacati ed è finita sul tavolo del Tar dopo un ricorso dell’anaao (né con altre misure emergenzia­li, pure ipotizzate dalla giunta, come il ricorso ai medici pensionati o a quelli provenient­i dall’estero). «Finalmente la Regione adotta la soluzione corretta - commenta il sindacato -. Sono ben 808 gli specializz­andi e 518 i neo specialist­i che ogni anno possono partecipar­e ai concorsi di Azienda Zero». Secondo la Regione sono 197 gli specializz­andi assumibili «da subito» (7 sono già assunti) e altri 120 potrebbero arrivare da altri atenei, dopo la firma di analoghi accordi. Chirurgia, ortopedia, pediatria, anestesia, medicina-urgenza sono i reparti che più potrebbero beneficiar­ne tra le 47 specializz­azioni a cui possono accedere gli studenti. E Zaia promette: «Aumenterem­o le borse di studio».

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Da sinistra Stefano Merigliano, Rosario Rizzuto, Luca Zaia, Pier Francesco Nocini, Domenico De Leo e Manuela Lanzarin
La firma Da sinistra Stefano Merigliano, Rosario Rizzuto, Luca Zaia, Pier Francesco Nocini, Domenico De Leo e Manuela Lanzarin

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