Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Acido sulla faccia per rapinarlo»
Terrore all’arcella, orefice finisce all’ospedale. La moglie: «È un tentato omicidio»
Aggredito all’uscita del suo negozio e colpito con una sostanza irritante, forse addirittura l’acido, che gli ha provocato una lesione all’occhio. Paura e indignazione ieri sera in via Tiziano Aspetti, all’angolo con via Lombardo, dove Ivano Galante, titolare cinquantatreenne dell’omonima gioielleria, verso le 19.30 è stato assalito da uno straniero. All’uomo sono stati tolti incasso della serata e alcuni gioielli. È finito in ospedale. La moglie: «È un tentato omicidio».
Aggredito all’uscita del suo negozio e colpito con una sostanza irritante che gli ha provocato una lesione all’occhio. Paura e indignazione ieri sera in via Tiziano Aspetti all’arcella, all’angolo con via Lombardo, dove Ivano Galante, titolare cinquantatreenne dell’omonima gioielleria, verso le 19.30 è stato assalito da uno straniero.
L’uomo, che con la famiglia vive a Cadoneghe, sarebbe stato spintonato e avrebbe reagito, poi l’aggressore ha estratto una bottiglietta di liquido irritante, non si esclude che fosse addirittura dell’acido, lanciandolo addosso al negoziante e colpendolo al volto. Prima di fuggire il malvivente gli ha rubato il borsello contente l’incasso della serata oltre ad alcuni gioielli ed è scappato a piedi verso via Selvatico. Nella fuga ha anche tentato di rubare una bicicletta a un passante senza riuscire a portala via. Galante si è rifugiato nel bar Vittoria, dove Matteo, il titolare cinese del locale, è corso in suo aiuto. «È entrato urlando che gli bruciava l’occhio, è andato in bagno e si è gettato l’acqua sul viso».
In via Tiziano Aspetti è intervenuta una volante della polizia e il Suem 118: l’autoambulanza ha caricato l’orafo, portandolo in pronto soccorso. Le sue condizioni non destano comunque preoccupazioni anche se serviranno altri esami medici per chiarire che tipo di lesioni abbia subito all’occhio. «A salvarlo forse sono state le lenti a contatto - spiega Judith, la moglie cubana di Galante, che è subito arrivata all’esterno della gioielleria con il suocero per me si tratta di un tentato omicidio, dato che gli hanno lanciato contro dell’acido. È una cosa gravissima: questo quartiere ormai fa schifo. È in mano agli spacciatori e non si può andare avanti così. Ivano mi ha chiamato dall’ospedale, è impaurito. Voglio vendetta».
Sconvolto anche Otello Galante, padre dell’aggredito: «È la prima volta che accade un fatto simile da 30 anni che ha il negozio. Spero che mio figlio non abbia danni permanenti». La polizia scientifica ha raccolto indizi fino a tarda notte, repertando un cappellino di lana che aveva in testa la vittima e la bottiglia di colore arancione che conteneva la sostanza urticante. Gli inquirenti ritengono che l’aggressore sia una persona straniera. Non è escluso che i due si conoscessero. Galante di recente era già stato oggetto di un’altra rapina - anche se dai contorni molto meno violenti - poco dopo Natale.