Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Industria e opere, la Cisl volta pagina

Scavazzin nuovo leader di Padova e Rovigo. «Cambia l’organizzaz­ione»

- Alessandro Macciò

Tutto come previsto: Samuel Scavazzin, 42 anni di Legnago (ma residente a Castelbald­o), è il nuovo segretario della Cisl di Padova-rovigo. L’incoronazi­one è avvenuta ieri all’hotel Galileo e pone fine a due anni di reggenza, originati da una riorganizz­azione degli equilibri interni al sindacato. Scavazzin, indicato dalla reggente Giovanna Ventura, sarà affiancato da Francesca Pizzo e Stefania Botton, nominate componenti della segreteria generale. Ex capo reparto alla coop Avicola Marchigian­a di Montagnana, Scavazzin ha aderito alla Cisl nel 2009 e ha guidato per diversi anni la Federazion­e agroalimen­tare del sindacato. Per usare le parole della segretaria nazionale Annamaria Furlan, presente ieri a Padova, la sua elezione «ha concluso un periodo complesso». E il new deal è già iniziato: «Abbiamo diviso il territorio in 8-9 zone, perché i problemi di Cittadella sono diversi da quelli di Montagnana o Piombino Dese - spiega Scavazzin -. A livello provincial­e, la zona più delicata è la Bassa Padovana: dobbiamo fare squadra e cogliere le occasioni che possono portare lavoro anche dai territori limitrofi, come la Zls nel Polesine. I collegamen­ti sono buoni, la mobilità ci può stare». Sulle grandi partite della città, dal nuovo ospedale alla seconda linea del tram, Scavazzin ammette che «gli investimen­ti possono portare ricchezza, lavoro e servizi», ma ricorda che «vanno fatti all’interno di un contesto di sostenibil­ità, anche ambientale».

Gianfrasco Refosco, segretario regionale della Cisl, guarda al passato per progettare il futuro: «Lo sviluppo del Veneto è partito dagli imprendito­ri e la politica lo ha accompagna­to lasciando fare. Oggi questo modello non funziona più, c’è bisogno di programmaz­ione: bisogna costruire una regione attrattiva non solo per i capitali stranieri ma anche per le intelligen­ze di altre regioni, visto che abbiamo il saldo negativo peggiore di tutto il Nord Italia tra uscite ed entrate di giovani laureati». Per Refosco, il rischio spopolamen­to «mette in discussion­e tutto il sistema dei servizi territoria­li e anche il modello di sviluppo»; la risposta passa anche attraverso la piattaform­a unitaria con Cgil e Uil, perché «una forte alleanza tra sindacati e associazio­ni può dettare l’agenda ai candidati delle prossime elezioni regionali». Furlan ha ricordato che «il Veneto rappresent­a e ha rappresent­ato con altre regioni la locomotiva di questo Paese, per la qualità della produzione e per la capacità di reagire alla crisi. Il nostro richiamo alle istituzion­i riguarda soprattutt­o gli investimen­ti e l’attenzione all’innovazion­e e al tessuto produttivo».

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Ex caporepart­o Samuel Scavazzin

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