Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tubercolosi alla Materna: allarme
Piccolo di 5 anni, infettato a casa da un parente, in ospedale reagisce bene alle cure L’usl: «Nessuna epidemia». Ma i compagni del bimbo ora sottoposti ai test anti-tbc
Caso di tubercolosi (Tbc) in una scuola materna del capoluogo per un bimbo di 5 anni che ha contratto a casa il batterio infettivo da un familiare. Non è in pericolo di vita, è ricoverato in Pediatria nell’ospedale cittadino e risponde bene alle cure. Ad annunciarlo l’azienda sanitaria polesana che ieri ha ricevuto conferma della positività degli esami del piccolo.
Il direttore generale dell’usl 5, Antonio Compostella, spiega: «Dal punto di vista clinico, il rischio di infezione per gli altri bambini a scuola con lui è molto basso. Il nostro servizio di Igiene e Sanità pubblica seguirà costantemente la situazione in tutti gli aspetti, assieme alla scuola e ai genitori».
Già ieri i medici hanno contattato la scuola dell’infanzia comunale per organizzare quanto prima un incontro informativo con le famiglie e dare il via alla percorso da seguire a scopo precauzionale.
«Il bambino contagiato è stato sottoposto agli esami specifici una volta appreso che un suo famigliare era affetto da tubercolosi — precisa Compostella — E gli esami accurati hanno verificato il suo stato di salute. Seguito negli ultimi mesi in quanto venuto a contatto con un altro caso di tubercolosi, era risultato negativo al primo controllo, ma positivo al secondo monitoraggio eseguito di routine nei giorni scorsi».
La tubercolosi fino a metà del Novecento era considerata una malattia grave e invalidante. Si trasmette mediante un batterio che entra in contatto col corpo umano principalmente dalle vie aeree, naso e bocca. Bastano goccioline di saliva, un colpo di tosse, uno starnuto e la prossimità alla persona infettata per essere contagiati. Ma il direttore generale dell’usl «Polesana» Compostella e l’equipe medica del reparto di Igiene e Sanità
Pubblica dell’ospedale di Rovigo rassicurano che «non c’è rischio di epidemia, così come non è necessaria la disinfestazione degli ambienti comuni dove il bimbo ha soggiornato».
Per la scuola scatta a scopo preventivo il protocollo del caso che consiste nel test «Mantoux», una radiografia del torace e una visita infettivologica pediatrica per i bambini interessati.
«Il test di Mantoux, seppur vecchio come metodo di diagnosi, è quello più veloce e in grado di svelare se un persona è affetta da tubercolosi — dettaglia Compostella — Consiste in una sorta di scrub cutaneo, eseguito nella maggior parte dei casi su un braccio e ripetuto più volte, per scongiurare falsi negativi».
Sul caso di tubercolosi che ha colpito il piccolo, è intervenuto il sindaco Edoardo Gaffeo. «Siamo in contatto con l’usl 5 e pronti ad affrontare il caso — si legge in una nota del primo cittadino — Anche l’assessore comunale all’istruzione Tovo sta predisponendo tutti gli accertamenti per collaborare con l’azienda ospedaliera nell’attuazione dei vari protocolli. L’importante è che il bambino stia bene, gli facciamo tantissimi auguri di pronta guarigione».
Il Dg
Per Compostella non è necessario disinfestare i locali della scuola
Sindaco Gaffeo: «Siamo in contatto con i sanitari e pronti ad affrontare il caso»