Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Addio a Severino, fu tra i fondatori di Lettere a Ca’ Foscari

Il filosofo insegnò per 30 anni a Venezia. Il rettore Bugliesi: «Un docente appassiona­to che ha fatto crescere generazion­i di allievi»

- Fiorella Girardo

«Se n’è andato il più grande pensatore del ‘900. Rimarrà nella storia accanto a pochi altri del livello di Heidegger». Massimo Donà ha appena appreso della morte del suo maestro Emanuele Severino, avvenuta lo scorso 17 gennaio a Brescia all’età di 90 anni e resa nota solo ieri a funerali avvenuti, (un approfondi­mento si troverà nelle pagine culturali del Corriere della

Sera, di cui era collaborat­ore). Donà è un fiume in piena: «Mi ricordo la prima lezione con lui, fu uno shock assoluto, una folgorazio­ne. Devo a lui se sono un filosofo e le scelte che ho fatto nella vita». Massimo Donà è uno degli allievi del filosofo che ha insegnato per trent’anni a Venezia, dove aveva partecipat­o alla fondazione della Facoltà di Lettere e Filosofia assieme a Piero Treves per la Storia antica, Gaetano Cozzi per la Storia moderna, Adriano Limentani per la Filologia romanza e a Giorgio Padoan per la Letteratur­a italiana. Era il 1970 e Severino, che proveniva dall’università Cattolica di Milano, comincia a insegnare filosofia teoretica; fino al 1989 dirigerà l’istituto di Filosofia, poi Dipartimen­to di Filosofia e Teoria delle Scienze, e continuerà a entrare in aula fino al 2001, per diventare pochi anni dopo professore emerito di Ca’ Foscari. «Quando lo ascoltavi capivi che il pensiero, inteso come logos, si stava disegnando davanti a te in quel preciso momento, attraverso un linguaggio di lucidità e chiarezza assoluta» ricorda il filosofo-musicista che sottolinea come Severino sia stato «uno dei pochi che ha saputo riportare la filosofia al suo senso originario, che è quello di porre le domande che toccano le questioni più difficile e inquietant­i, ma dalle quali non ci si può esimere. Ha fatto fare un balzo enorme alla filosofia moderna, tornando indietro alle sue radici».

Grande oratore, non si sottraeva a convegni e incontri pubblici dove aveva larghissim­o seguito. «La cosa straordina­ria è che un filosofo così alto e complesso sia riuscito ad avere un ascolto pubblico così esteso. Era riuscito a creare intorno a sé un’attenzione che in pochi hanno avuto» commenta Donà. «Uno dei nostri professori più amati», testimonia il rettore dell’ateneo lagunare Michele Bugliesi che prosegue, «ci ha lasciati un grande protagonis­ta del mondo della cultura e dell’accademia italiana e internazio­nale. Perdiamo un filosofo illustre e un docente appassiona­to, che ha coinvolto, ispirato e fatto crescere generazion­i di allievi». Tra i suoi studenti più noti anche i filosofi Umberto Galimberti e Salvatore Natoli, e il politico Mario Capanna, solo per citarne alcuni.

Donà

Mi ricordo la prima lezione con lui, fu uno shock Mi ha cambiato la vita

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Pensatore Emanuele Severino, scomparso il 17 gennaio

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