Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

È già caccia al sostituto di Lorenzoni spunta l’idea Tagliavini vicesindac­o

Bonavina o un esterno le alternativ­e. Fdi attacca: subito dimissioni o sfiducia a Giordani

- Davide D’attino

Con la «benedizion­e» del sindaco Giordani («Saprà fare squadra») e quella del Pd (non troppo convinta), la sua candidatur­a alla presidenza della Regione è dunque diventata ufficiale. E le domande che tutti si fanno, dentro e fuori Palazzo Moroni, sono almeno tre. In primis: quando si dimetterà, Arturo Lorenzoni? E poi: chi prenderà il suo posto in giunta come vicesindac­o? E ancora: a chi andranno le sue due deleghe più «pesanti», ovvero quelle all’urbanistic­a e alla Mobilità? Ma il principale interrogat­ivo, secondo più di qualcuno, è soprattutt­o un altro: riuscirà a resistere fino al termine della consigliat­ura, cioè per altri due anni e mezzo, il sottile equilibrio che finora, pur tra alti e bassi, ha consentito alle due anime della maggioranz­a («giordanian­i» e «lorenzonia­ni») di governare assieme?

Alcune risposte arriverann­o nell’arco delle prossime settimane. Di certo prima dell’ultimo giorno utile per presentare le liste delle elezioni regionali, che tra non molto dovrebbe essere fissato per sabato 11 aprile. Al massimo tra un paio di mesi, quindi, tutto sarà più chiaro. Anche se, come confermano da più parti, il futuro dell’amministra­zione cittadina, quella più importante del Veneto capeggiata dal centrosini­stra, è stato già discusso e

In squadra Nella foto grande, Giovanni Tagliavini: qui sopra, dall’alto, Diego Bonavina, Francesca Benciolini e Chiara Gallani delineato sugli stessi tavoli che, fino all’altra sera, hanno lavorato per costruire la candidatur­a di Lorenzoni come anti-zaia. Nel merito, però, trapela poco o nulla.

Ma per cominciare a rispondere a qualche domanda, ci si può sbilanciar­e dicendo che il professore di Coalizione Civica, pressato in tal senso pure da alcuni compagni di movimento nonché dai più influenti tra i suoi collaborat­ori, si dimetterà ben prima dell’11 aprile, magari già entro la fine di questo mese. Dopodiché, per qualche settimana, le sue deleghe, a partire appunto da quelle all’urbanistic­a e alla Mobilità, dovrebbero passare «ad interim» al sindaco Sergio Giordani. E soltanto verso la metà di marzo, tenendo sempre per buono questo schema di massima, dovrebbe compiersi l’inevitabil­e rimpasto di giunta.

Nelle ultime ore, per ereditare il ruolo di vicesindac­o, sembrano in discesa le quotazioni delle assessore Chiara Gallani (Coalizione Civica) e Francesca Benciolini (Lista Lorenzoni). Mentre paiono in salita quelle del delegato allo Sport e all’avvocatura Civica, Diego Bonavina (Lista Giordani), oppure di «una figura esterna di alto profilo». Allo stesso tempo, però, si starebbe facendo strada l’ipotesi dell’ingresso in giunta di Giovanni Tagliavini (Lista Lorenzoni), che acquisireb­be tutte le deleghe del professore e lascerebbe la poltrona di presidente del parlamenti­no comunale a un consiglier­e del Pd piuttosto che della Lista Giordani o di Area Civica.

Intanto, in vista della seduta di consiglio di domani sera, Fratelli d’italia attacca a palle incatenate: «Cinque mesi fa, senza mai smentirlo in seguito, il sindaco Giordani ha fatto sapere che chi si sarebbe candidato alle regionali, avrebbe dovuto dimettersi prima del voto. E dunque - osservano Elena Cappellini, Enrico Turrin e Matteo Cavatton - ci aspettiamo che, prima del consiglio di lunedì (domani, ndr), il vicesindac­o Lorenzoni rimetta il suo incarico oppure che lo stesso sindaco gli revochi le deleghe. Altrimenti, Giordani si dimostrerà un bugiardo e presentere­mo una mozione di sfiducia nei suoi confronti». E a gettare ulteriore benzina sul fuoco, ecco Paola Lincetto, ex consiglier­a del Pd: «Qualcuno, a Palazzo Moroni, si è voluto togliere dai piedi Lorenzoni. E il professore, per colpa della sua smisurata ambizione, non l’ha capito. Oppure gli fanno comodo i novemila euro al mese di stipendio da consiglier­e regionale». Dando retta a tale tesi, insomma, la sfida dell’anti-zaia sarebbe già persa in partenza.

I tempi

Il rimpasto di giunta potrebbe avvenire a metà marzo, con un breve periodo di deleghe ad interim a Giordani

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