Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Forza Nuova-antagonisti tensione e slogan sul Liston nel sabato di shopping
Ex Gramigna contro estrema destra, denunce in arrivo
Da una parte una trentina di militanti di Forza Nuova che hanno sottolineato «Ci siamo ripresi piazza Cavour che è la nostra casa». Poco distante, in piazza delle Erbe, una cinquantina di appartenenti all’area antagonista capeggiati dagli esponenti dell’ex Gramigna che hanno occupato la zona della fontana scandendo il classico «Siamo tutti antifascisti». È questa la fotografia del sabato pomeriggio in centro a Padova con le forze dell’ordine a presidiare i punti nevralgici a ridosso del Pedrocchi tra i passeggini spinti dai genitori e tanti bambini vestiti in maschera per il carnevale. E se il presidio organizzato dal partito di estrema destra in settimana aveva ottenuto il sì della questura dopo la formale richiesta, i «gramigni» rischiano ora una pioggia di denunce per manifestazione non autorizzata, dato che hanno dovuto organizzare la loro contromossa in fretta e furia. Ieri, per due ore, il centro storico è tornato a rivivere per qualche istante un briciolo di anni 70. Forza Nuova ha predisposto un sit-in durato poco meno di un’ora. Al loro arrivo è stato srotolato uno striscione: «Volevate la sede bruciare? Eccoci ancora a marciare». Il gruppo ha posto l’attenzione sull’attentato incendiario avvenuto la notte di sabato 1 febbraio ai danni della loro sede all’arcella. Al megafono, tra gli altri, ha parlato il coordinatore regionale Luca Leardini: «Quella sera è stato fatto un attentato a un partito politico che è passato inosservato. Noi non ci fermiamo. Nessuno può impedirci di scendere in strada che è un nostro diritto. Presto torneremo a fare le passeggiate all’arcella». Nel frattempo sotto il Comune gli antagonisti hanno sottolineando la loro indignazione per l’ennesima «provocazione dei fascisti a cui viene lasciata una piazza», contestando anche un dibattito in corso a Palazzo Moroni dov’era presente l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan. I due gruppi sono stati tenuti a distanza di sicurezza sotto l’occhio vigile degli agenti della Digos e del questore Paolo Fassari. Tutto si è svolto senza incidenti e verso le 17 la routine del sabato pomeriggio è ripresa.