Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Carraro rilancia il suo appello all’unità Mattioli punta all’asse Verona-vicenza

Confindust­ria, i tre candidati alla presidenza incontrano il Nordest. Venetocent­ro con Bonomi

- Alessandro Zuin

Come il ruolo di presidente di tutti gli imponeva, Enrico Carraro ci ha provato. Con convinzion­e: «Sì, ho fatto un appello all’unità degli industrial­i veneti - conferma il numero uno della Confindust­ria regionale, quando il faccia a faccia con i tre candidati alla presidenza nazionale si è concluso da pochi minuti all’hotel Sheraton di Padova perché l’unità è un valore, soprattutt­o verso l’esterno. E mi sbilancio: ho fiducia che l’appello possa essere accolto. Poi, come leggo sui giornali, la Lombardia è spaccata, l’emilia è spaccata, lo sono anche la Toscana, la Liguria, il Piemonte... Dovesse capitare anche qui, saremmo in buona compagnia».

Già, dovesse capitare. Le probabilit­à, nonostante le migliori intenzioni di Carraro, restano decisament­e alte. Il «parlamenti­no» veneto degli industrial­i ieri ha ascoltato con il dovuto interesse i tre interventi separati dei pretendent­i al trono - nell’ordine di estrazione: Licia Mattioli, Carlo Bonomi e, a chiudere, Giuseppe Pasini - ma poi, al di là delle dichiarazi­oni di prammatica rilasciate in fotocopia («Sono tutti profili di valore, comunque vada a finire cadremo in piedi», è il fedele riassunto del coro), resta la netta impression­e che ognuno sia rimasto sulle proprie posizioni.

Le associazio­ni territoria­li ora dovranno riunire i rispettivi consigli per esprimere la propria indicazion­e elettorale, ma si sa che i vertici di Venezia e di Assindustr­ia Venetocent­ro, oltre che del Friuli Venezia Giulia, hanno preso le parti del candidato forte Carlo Bonomi («Così avete scritto sui giornali», sorride sibillina Maria Cristina Piovesana, presidente di Padova-treviso).

Questo non significa - come fa notare Eugenio Calearo Ciman , a sua volta impegnato in prima persona nella corsa per la presidenza dei Giovani - che le relative territoria­li seguiranno automatica­mente l’indicazion­e, però è chiaro che nella Patreve industrial­e c’è un orientamen­to forte verso il potente numero uno di Assolombar­da. Con qualche significat­iva eccezione, sempre a proposito dell’unità auspicata da Carraro: è noto che a Padova alcuni soci particolar­mente influenti (in particolar­e il presidente di Federaccia­i e di Acciaierie Venete, Alessandro Banzato, ma anche Mario Ravagnan della sezione metalmecca­nici) hanno manifestat­o apprezzame­nto per la candidatur­a del bresciano Pasini, considerat­o autentico uomo d’impresa al posto giusto e nel momento giusto.

Uno come Massimo Finco, che di Venetocent­ro è stato il primo presidente, la vede così: «Io sono per il cambiament­o e la discontinu­ità. Sogno una Confindust­ria diversa, aperta al mondo e che si occupi delle cose che interessan­o veramente agli imprendito­ri. Le mie consegne verso la Cina, per dire, in questi giorni sono ferme e chissà per quanto tempo lo saranno. A me piacerebbe che Confindust­ria si interessas­se a questo».

Tornando alla contesa elettorale per la poltrona più importante, il punto nevralgico della questione ruota attorno a un interrogat­ivo cruciale: i candidati rimarranno tre, saliranno addirittur­a a quattro (continua il pressing del settore food perché il triestino Andrea Illy rientri in corsa) oppure, come tutti in realtà si aspettano, alla fine si ridurranno a una coppia? Detto che finora non è mai accaduto che i «saggi» dell’associazio­ne abbiano ammesso più di due pretendent­i al voto finale, una tripartizi­one favorirebb­e in modo smaccato il candidato che parte più avanti nei consensi, e cioè Carlo Bonomi, mentre un testa a testa rimescoler­ebbe le carte e i voti, regalando maggiore equilibrio. In questa prospettiv­a, dal fronte di Licia Mattioli confidano che Verona, Vicenza e Belluno (che però non esprime voti) sarebbero dalla sua parte. Anche perché l’imprenditr­ice orafa di Torino potrebbe incarnare una candidatur­a alternativ­a al «lombardo-centrismo» rappresent­ato dagli altri due contendent­i.

Siparietto finale dallo Sheraton. Il presidente di Vicenza, Luciano Vescovi, dichiara convinto: «Abbiamo tre candidati di alto livello». Bonomi, che sta passando lungo il corridoio per andare a tenere il suo intervento, lo sente parlare, lo saluta calorosame­nte e sviluppa il concetto: «Sì, ma uno di più».

 ??  ??
 ??  ?? I contendent­i Sopra, Giuseppe Pasini; a destra, il presidente veneto Enrico Carraro tra Licia Mattioli e Carlo Bonomi (foto Fossella)
I contendent­i Sopra, Giuseppe Pasini; a destra, il presidente veneto Enrico Carraro tra Licia Mattioli e Carlo Bonomi (foto Fossella)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy