Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Hera al contrattacco sul fronte veneto: «A2a stia alle regole»
A2a stia alle regole del gioco: se non richiesti al tavolo è più elegante evitare di autoinvitarsi. Mentre, con Aim e Agsm, Hera e Ascopiave hanno dialogato a lungo su possibili progetti comuni.
Per sommi capi, è questo il senso di una lettera aperta che Hera, la multiutility emiliana partner di Ascopiave in Estenergy, oggi pubblica a pagamento sui quotidiani veneti
(si veda a pag. 8) e che giunge a qualche giorno di distanza da una nota di A2a, densa di dichiarazioni di disponibilità a collaborare nella stesura di piani comuni con il sistema Asco-hera. Un passo indietro necessario a inquadrare il contesto è la memoria di una breve ma non banale burrasca consumata fra il 31 gennaio e l’8 febbraio. Nella prima data, A2a aveva acquistato dal fondo Amber più del 4% delle azioni Ascopiave, nella seconda i trevigiani avevano risposto rilevando il 3,67% di Acsm Agam, multiutility lombarda di cui A2a è partner al 41%. A questo punto, A2a aveva riposto le armi sostenendo di essere stata equivocata e che non c’era alcuna ostilità nel suo atto. Il presidente di Asco, Nicola Cecconato, aveva accolto il gesto dicendosi disponibile a incontrare l’amministratore delegato lombardo, Luca Camerano, per parlare anche di business.
Quella che mancava era la voce di Hera, che verso A2a non pare altrettanto amichevole. «Autoproporsi è sempre lecito – dicono gli emiliani – ma senza invito almeno si verifichi di essere graditi». E poi c’è la questione di cosa vogliano fare Verona e Vicenza, con le quali, fino a qualche tempo fa, giravano bozze di progetti sinergici. Poi è cambiato qualcosa. «Un mese fa sono state espresse, garbatamente, delle perplessità dettate soprattutto dalla sorpresa per le scelte assunte. Abbiamo chiesto delle spiegazioni – chiude Hera - e siamo tuttora in attesa di una risposta».