Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dimissioni, Lorenzoni tira dritto «Nessuna fretta per decidere tutto»
Il vicesindaco: Giordani mi sollecita ad andar via? Ma lui ragiona da imprenditore...
Sarebbe strano il contrario. Le parole pronunciate in diretta tivù dal primo cittadino Sergio Giordani («Arturo è una persona troppo intelligente per non capire che deve dimettersi. Non è fattibile fare campagna elettorale in tutto il Veneto per dodici ore al giorno e, allo stesso tempo, occuparsi di due deleghe molto importanti come l’urbanistica e la Mobilità») non gli hanno proprio fatto piacere. Ma il vicesindaco Arturo Lorenzoni, malgrado il pressing non solo dell’opposizione ma pure di una parte cospicua della maggioranza, preferisce non gettare ulteriore benzina sul fuoco e dice di voler «gestire questo passaggio delicato con tutta la calma di cui c’è bisogno».
L’ha ribadito l’altra sera, all’ex Fornace Carotta di via Siracusa, durante l’assemblea di Coalizione Civica, dove ha spiegato le ragioni che l’hanno convinto a candidarsi alla presidenza del Veneto. E lo ripete adesso, con i soliti toni pacati ma molto netti: «Non ho alcuna fretta di dimettermi. Anche perché non è stata ancora fissata la data delle elezioni regionali. E di conseguenza, nemmeno quella del giorno in cui andranno depositate le liste. Leggo che si potrebbe votare il 24 o il 31 maggio - osserva Lorenzoni - Oppure addirittura il 7 giugno. E quindi c’è ancora abbastanza tempo per decidere, senza foga, chi avrà il compito di raccogliere la semina degli ultimi due anni e mezzo. Ovviamente assieme al sindaco e a tutte le forze politiche che sono al governo della città».
Giordani, però, sembra pensarla in maniera un po’ diversa: «Sergio ragiona da imprenditore - appunta il vicesindaco - e dunque tende a semplificare le cose. Ma, lo dico nuovamente, siamo di fronte a un passaggio delicato, che va gestito con molta Gira voce, comunque, che il futuro dell’amministrazione di Palazzo Moroni sia stato già discusso e delineato sugli stessi tavoli che, proprio una settimana fa, hanno lanciato la candidatura di Lorenzoni come alternativa al presidente della Regione in carica, Luca Zaia: «A me non risulta - risponde il vicesindaco -. E ad ogni modo, se così fosse, vorrebbe dire che qualcuno ha fatto i conti senza l’oste». E l’oste, invece, ha intenzione di recitare un ruolo di primo piano: «È del tutto evidente - scandisce Lorenzoni - che chi prenderà il mio posto come vicesindaco e assumerà due deleghe fondamentali come l’urbanistica e la Mobilità, dovrà godere del 100% della mia fiducia. Ed è altrettanto evidente che questa figura dovrà essere espressione dei due raggruppamenti che fanno riferimento a me». Ovvero Coalizione Civica e Lista Lorenzoni.
Chi parla di accordi pronti per la mia successione ha fatto i conti senza l’oste Urbanistica e mobilità andranno solo a chi ha il 100% della mia fiducia
Ma c’è chi sostiene che il futuro vicesindaco e colui che erediterà le deleghe del fresco candidato alla presidenza del Veneto, potrebbero non essere la stessa persona: «Questo è un discorso prematuro», taglia corto Lorenzoni, facendo però capire che già esisterebbe uno schema di massima che va in questa direzione. Anche se, al momento, l’unica cosa certa è che il vicesindaco farà passare ancora un po’ di tempo prima di liberare il suo ufficio in Comune. Con buona pace dell’opposizione che gli chiede di sloggiare in velocità, di Giordani e, soprattutto, di quanti (pure tra le fila della maggioranza) avevano pianificato una soluzione molto più rapida. «Alimentare questo dibattito – afferma Lorenzoni – e giocare a indovinare su chi mi rimpiazzerà in giunta, non fa bene a nessuno».