Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Gramigna occupa in piena emergenza Lorenzoni: manca il senso di comunità
Città giardino, militanti in azione. Sindaco e vice: «Tempismo infelice»
Stavolta ha sbottato anche chi in passato con loro è stato più comprensivo ma che non ha digerito l’atto dimostrativo del Gramigna nel giorno del Coronavirus. «Rileviamo l’ennesima occupazione abusiva di uno spazio pubblico da parte di un gruppo di persone già protagonista di simili azioni. Un gesto realizzato con un tempismo infelice che sottolinea come a loro poco importi della vita di comunità». Il vice sindaco Arturo Lorenzoni non ci sta, e critica duramente quanto avvenuto all’ex scuola materna Madonna di Lourdes, in via San Marco, a Città Giardino, poco distante dal Bastione Alicorno. All’alba di ieri una decina di appartenenti al Gramigna ha deciso di occupare lo stabile lungo l’argine, che da almeno cinque anni è in disuso e dove trovano riparo alcuni attrezzi dell’associazione Amissi del Piovego.
L’irruzione è durata poco meno di quattro ore: grazie alla mediazione degli agenti della Digos, i militanti hanno abbandonato l’area presidiata dalle squadre in assetto anti sommossa e dai carabinieri. Tutti i partecipanti all’azione sono stati identificati e verranno denunciati. Prima di scendere dal tetto, due «compagne» hanno srotolato uno striscione con scritto: «Gramigna, l’erba cattiva non muore mai». Lorenzoni ha duramente criticato il gesto: «In queste ore stiamo facendo i conti con un’emergenza che riguarda tutti. Faccio un plauso alle forze dell’ordine. In nessun modo posso assecondare comportamenti simili. Chi agisce così si posiziona fuori dall’interlocuzione politica. Massima disponibilità a chi vuole contribuire al bene comune, ma nessuno spazio a chi infrange le regole». Il gesto è stato condannato anche dal sindaco, Sergio Giordani: «Quanto accaduto è inaccettabile. Proprio quando la città, le istituzioni e le forze dell’ordine affrontano una delicata situazione sanitaria questi signori facendosi scudo addirittura con la capitale del volontariato attuano un’occupazione abusiva totalmente al di fuori delle regole, sottraendo con questa azione energie a chi si sta adoperando per la comunità. Grazie al questore e alle forze dell’ordine per la loro pronta azione. Va sottolineato che l’occupazione è avvenuta in un luogo che ha una forma di convenzione per la sua cura e valorizzazione con l’associazione Amissi del Piovego».
Duro anche il commento di Emanuele Alecci, presidente del Csv di Padova: «Non si usi la capitale europea del volontariato per azioni illegali. Il volontariato è dialogo e amore per la giustizia». All’esterno del parco, a sostegno dei compagni, sono rimasti fino alle 12 un’altra decina di militanti, tra cui Maria Giachi, la professoressa denunciata nel marzo dell’anno scorso dopo gli scontri sotto Palazzo Moroni per una manifestazione antifascista non autorizzata.