Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Carcere minorile, spesi dal governo troppi soldi Il trasloco in città si farà

- di Luigi Migliorini

Il consiglio comunale del capoluogo ha tenuto martedì scorso una lunghissim­a riunione. Al termine è stato approvato un documento, da inviare al ministero competente, con cui lo si invita a non adibire l’area e il fabbricato dell’ex Casa cirdondari­ale a carcere minorile, in modo da consentire in quel sito l’ampliament­o della sede centrale del Tribunale. Con un po’ d’iperbole ho rammentato Hiroo Onoda che, finita la Seconda guerra mondiale, credette si dovesse combattere ancora e rimase per circa trent’anni nell’isola filippina di Lubang. Invero bastava e basta collegarsi al sito web del ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti per rilevare che, già il 10 ottobre 2018, era ivi pubblicato: «Rovigo. Casa circondari­ale minori-affido servizio progettazi­one definitiva ed esecutiva. Procedura di scelta del contraente: 01- Procedura aperta per 721.980,54 euro». Prima di tale data o immediatam­ente dopo, il consiglio comunale rodigino avrebbe ben potuto manifestar­e la sua contrariet­à. Poi sono state pubblicate le varie fasi della procedura, dal bando di gara, al disciplina­re, ai dettagli esecutivi, come ad esempio quelli relativi agli impianti meccanici, al decreto di nomina della commission­e aggiudicat­rice e alle sedute della stessa fino a quella conclusiva con esito della gara e scelta del vincitore. Il 10 luglio scorso tecnici del Rti (Raggruppam­ento temporaneo d’impresa) aggiudicat­ario, hanno effettuato un sopralluog­o per rilievi preliminar­i (naturalmen­te non sono andati di notte o senza autorizzaz­ioni). Pensabile, a questo punto, che sia possibile una repentina marcia-indietro con tutti i costi già affrontati e una prevedibil­e causa di risarcimen­to danni da parte della succitata Rti, solo perché il consiglio comunale di Rovigo tardivamen­te s’è destato? Premio di consolazio­ne: i parenti che andranno a trovare i giovani ristretti nel futuro carcere minorile probabilme­nte faranno più acquisti in loco, anche per portare quanto necessario ai giovani detenuti e, comunque, animeranno il centro storico più di quanto lo facciano ora avvocati, testimoni e imputati che, perlopiù, finite le udienze si affrettano a tornarsene a casa o in studio.

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