Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Carcere minorile, spesi dal governo troppi soldi Il trasloco in città si farà
Il consiglio comunale del capoluogo ha tenuto martedì scorso una lunghissima riunione. Al termine è stato approvato un documento, da inviare al ministero competente, con cui lo si invita a non adibire l’area e il fabbricato dell’ex Casa cirdondariale a carcere minorile, in modo da consentire in quel sito l’ampliamento della sede centrale del Tribunale. Con un po’ d’iperbole ho rammentato Hiroo Onoda che, finita la Seconda guerra mondiale, credette si dovesse combattere ancora e rimase per circa trent’anni nell’isola filippina di Lubang. Invero bastava e basta collegarsi al sito web del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per rilevare che, già il 10 ottobre 2018, era ivi pubblicato: «Rovigo. Casa circondariale minori-affido servizio progettazione definitiva ed esecutiva. Procedura di scelta del contraente: 01- Procedura aperta per 721.980,54 euro». Prima di tale data o immediatamente dopo, il consiglio comunale rodigino avrebbe ben potuto manifestare la sua contrarietà. Poi sono state pubblicate le varie fasi della procedura, dal bando di gara, al disciplinare, ai dettagli esecutivi, come ad esempio quelli relativi agli impianti meccanici, al decreto di nomina della commissione aggiudicatrice e alle sedute della stessa fino a quella conclusiva con esito della gara e scelta del vincitore. Il 10 luglio scorso tecnici del Rti (Raggruppamento temporaneo d’impresa) aggiudicatario, hanno effettuato un sopralluogo per rilievi preliminari (naturalmente non sono andati di notte o senza autorizzazioni). Pensabile, a questo punto, che sia possibile una repentina marcia-indietro con tutti i costi già affrontati e una prevedibile causa di risarcimento danni da parte della succitata Rti, solo perché il consiglio comunale di Rovigo tardivamente s’è destato? Premio di consolazione: i parenti che andranno a trovare i giovani ristretti nel futuro carcere minorile probabilmente faranno più acquisti in loco, anche per portare quanto necessario ai giovani detenuti e, comunque, animeranno il centro storico più di quanto lo facciano ora avvocati, testimoni e imputati che, perlopiù, finite le udienze si affrettano a tornarsene a casa o in studio.
”
Pizzoli (Porto Tolle) Ok alla liquidazione ma il presidente della Provincia Dall’ara ha accelerato troppo