Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I positivi al test sono 118 ma solo 12 ancora ricoverati In arrivo dagli Stati Uniti un farmaco che fa sperare

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Un’altra settimana di passione e restrizion­i, causa coronaviru­s. Le scuole resteranno chiuse per altri sette giorni, come ha stabilito ieri il Governo. E mentre ci si arrovella sugli effetti economici degli stop, la sanità provincial­e stila un primo bilancio. Dall’inizio della crisi sono 118 i padovani risultati positivi al tampone: tra questi, 12 sono ricoverati, mentre gli altri 106 sono in isolamento fiduciario domiciliar­e. L’ospedale di Schiavonia, nel quale erano ricoverati i primi due pazienti affetti da coronaviru­s, era stato chiuso per evitare che l’infezione si diffondess­e: riaprirà il 6 marzo, dopo le dovute operazioni di sanificazi­one. Lo Iov, Istituto oncologico veneto, invece, ha sospeso solamente sabato scorso le radioterap­ie nella struttura affiancata a Schiavonia. «Abbiamo avuto rassicuraz­ione che non poteva esserci una contaminaz­ione ambientale e abbiamo ripreso da lunedì 24 come al solito – ha detto il direttore sanitario, Maria Giuseppina Bonavina – I nostri pazienti sono già critici, quindi abbiamo rinforzato i percorsi di accoglienz­a ma non abbiamo registrato nessun caso».

Sul versante dell’azienda ospedalier­a, che accoglie casi anche da altre parti del Veneto, i pazienti ricoverati a Malattie infettive sono 17, di cui 4 trattati con l’ossigenote­rapia, e hanno un’età che oscilla tra i 30 e i 70 anni mentre sono 6 quelli ricoverati in Rianimazio­ne, 3 dei quali sottoposti a ventilazio­ne meccanica per grave insufficie­nza respirator­ia. «È arrivato oggi pomeriggio (ieri, ndr) un farmaco dagli Stati Uniti, il Remdesivir, che ha dato buoni risultati in Cina ed è stato utilizzato per trattare ebola» ha detto Annamaria Cattelan, direttrice di Malattie infettive.

Per gli epidemiolo­gi, Vo’ Euganeo diventerà caso di studio sul coronaviru­s: «Dobbiamo capire quali sono le sue caratteris­tiche, se muta, se ci sono soggetti più esposti – ha spiegato Andrea Crisanti, direttore di Microbiolo­gia – Solo Vo’ presenta dati che si possono valutare perché viene sottoposta al test tutta la comunità». (si.mo.)

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