Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il tribunale si ferma: «Solo atti urgenti»
Da lunedì stop alle udienze. E gli avvocati attaccano: «Caos per colpa del governo»
Si ferma la vita sociale e civile causa coronavirus, e il palazzo di giustizia si adegua nel modo più drastico. Al termine di un «summit» tra presidente del tribunale, procuratore e avvocati è stato deciso che da lunedì e, almeno fino al 31 marzo, sono sospesi tutte le udienze. Saranno garantiti solo gli atti urgenti. L’ordine degli avvocati: «Si tratta di una decisione dolorosa ma inevitabile, al fine di porre rimedio all’assenza di una cabina di regia politica».
Santinello Abbiamo deciso così di far chiarezza, interpretando in modo estensivo le direttive emanate dal governo
Arnau Decisione dolorosa per porre rimedio all’assenza di una cabina di regia: c’è stato il «fai da te» della giustizia
La decisione di sospendere le udienze era nell’aria da qualche giorno, in più di un’occasione i giudici del tribunale non hanno potuto non accogliere le istanze di avvocati provenienti da varie zone d’italia che hanno sollevato il problema della difficoltà di raggiungere il Veneto dati i focolai di Coronavirus.
Ieri, in seguito ad una riunione che si è tenuta in tribunale è stato deciso, di comune accordo tra magistrati e avvocati, di prendere una decisione chiara e soprattutto definitiva per tutti: le udienze civili e penali, anche quelle del giudice di pace, saranno sospese da lunedì 9 marzo al 31 marzo, i termini per le prescrizioni sono ovviamente sospesi. «Abbiamo interpretato le indicazioni del Governo in modo estensivo anche perché non ci sono direttive chiare – spiega la presidente del tribunale di Padova Caterina Santinello – la prossima settimana i giudici si occuperanno solo di atti urgenti, ossia di processi con detenuti in scadenza termini, ma siccome non vi è una disposizione chiara su che cosa il Governo intenda per ‘urgente’, predisporremo a breve un documento che sia chiaro per tutti – aggiunge –. Per quanto riguarda le udienze civili non dovrebbero esserci problemi ad avvisare gli avvocati in via telematica, per quanto riguarda i processi penali e anche le udienze preliminari la questione si fa più complessa – spiega le udienze si terranno ma saranno tutte rinviate per cui in aula ci sarà un avvocato che si prenderà nota delle date dei rinvii e poi le riferirà ai colleghi, andremo avanti così fino al 31».
All’incontro in cui è stata decisa la sospensione hanno partecipato, oltre a Santinello, la presidente delle sezioni penali del tribunale Nicoletta De Nardus, la sostituta procuratrice Valeria Sanzari, il procuratore capo Antonino Cappelleri e il presidente dell’ordine degli avvocati Leonardo Arnau, che non nasconde una critica al Governo per aver lasciato che i tribunali gestissero da soli un gravissimo problema come quello del blocco del comparto giustizia: «Si tratta di una decisione dolorosa – sottolinea Arnau – ma inevitabile, al fine di porre rimedio all’assenza di una cabina di regia politica che avrebbe potuto e dovuto adottare disposizioni uniformi ed evitare l’infelice immagine, che attualmente si ricava, di una “giustizia fai da te” con il susseguirsi di provvedimenti confusi e contraddittori».
Del resto da almeno una settimana l’assenza di una direttiva chiara ha portato non pochi disguidi: avvocati che chiedono la sospensione, giudici che fanno entrare in aula solo pochi avvocati per volta, processi a porte chiuse per rischio sanitario. Ora almeno si sa che per tre settimane la giustizia si ferma, con tutte le conseguenze del caso.