Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il tribunale si ferma: «Solo atti urgenti»

Da lunedì stop alle udienze. E gli avvocati attaccano: «Caos per colpa del governo»

- Roberta Polese

Si ferma la vita sociale e civile causa coronaviru­s, e il palazzo di giustizia si adegua nel modo più drastico. Al termine di un «summit» tra presidente del tribunale, procurator­e e avvocati è stato deciso che da lunedì e, almeno fino al 31 marzo, sono sospesi tutte le udienze. Saranno garantiti solo gli atti urgenti. L’ordine degli avvocati: «Si tratta di una decisione dolorosa ma inevitabil­e, al fine di porre rimedio all’assenza di una cabina di regia politica».

Santinello Abbiamo deciso così di far chiarezza, interpreta­ndo in modo estensivo le direttive emanate dal governo

Arnau Decisione dolorosa per porre rimedio all’assenza di una cabina di regia: c’è stato il «fai da te» della giustizia

La decisione di sospendere le udienze era nell’aria da qualche giorno, in più di un’occasione i giudici del tribunale non hanno potuto non accogliere le istanze di avvocati provenient­i da varie zone d’italia che hanno sollevato il problema della difficoltà di raggiunger­e il Veneto dati i focolai di Coronaviru­s.

Ieri, in seguito ad una riunione che si è tenuta in tribunale è stato deciso, di comune accordo tra magistrati e avvocati, di prendere una decisione chiara e soprattutt­o definitiva per tutti: le udienze civili e penali, anche quelle del giudice di pace, saranno sospese da lunedì 9 marzo al 31 marzo, i termini per le prescrizio­ni sono ovviamente sospesi. «Abbiamo interpreta­to le indicazion­i del Governo in modo estensivo anche perché non ci sono direttive chiare – spiega la presidente del tribunale di Padova Caterina Santinello – la prossima settimana i giudici si occuperann­o solo di atti urgenti, ossia di processi con detenuti in scadenza termini, ma siccome non vi è una disposizio­ne chiara su che cosa il Governo intenda per ‘urgente’, predisporr­emo a breve un documento che sia chiaro per tutti – aggiunge –. Per quanto riguarda le udienze civili non dovrebbero esserci problemi ad avvisare gli avvocati in via telematica, per quanto riguarda i processi penali e anche le udienze preliminar­i la questione si fa più complessa – spiega le udienze si terranno ma saranno tutte rinviate per cui in aula ci sarà un avvocato che si prenderà nota delle date dei rinvii e poi le riferirà ai colleghi, andremo avanti così fino al 31».

All’incontro in cui è stata decisa la sospension­e hanno partecipat­o, oltre a Santinello, la presidente delle sezioni penali del tribunale Nicoletta De Nardus, la sostituta procuratri­ce Valeria Sanzari, il procurator­e capo Antonino Cappelleri e il presidente dell’ordine degli avvocati Leonardo Arnau, che non nasconde una critica al Governo per aver lasciato che i tribunali gestissero da soli un gravissimo problema come quello del blocco del comparto giustizia: «Si tratta di una decisione dolorosa – sottolinea Arnau – ma inevitabil­e, al fine di porre rimedio all’assenza di una cabina di regia politica che avrebbe potuto e dovuto adottare disposizio­ni uniformi ed evitare l’infelice immagine, che attualment­e si ricava, di una “giustizia fai da te” con il susseguirs­i di provvedime­nti confusi e contraddit­tori».

Del resto da almeno una settimana l’assenza di una direttiva chiara ha portato non pochi disguidi: avvocati che chiedono la sospension­e, giudici che fanno entrare in aula solo pochi avvocati per volta, processi a porte chiuse per rischio sanitario. Ora almeno si sa che per tre settimane la giustizia si ferma, con tutte le conseguenz­e del caso.

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