Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Turismo in ginocchio, negli hotel di Abano scattano i primi licenziame­nti

Una lettera fa il giro dei social. «Situazione tragica»

- Andrea Pistore

Fioccano le disdette, gli hotel - come ormai noto - sono praticamen­te vuoti e arrivano anche i primi licenziame­nti. È circolata ieri sui social network la fotografia della lettera arrivata a una ragazza assunta a tempo determinat­o in uno degli hotel più prestigios­i di Abano in cui le si comunicava la cessazione (anticipata) del rapporto di lavoro. Come lei, anche altre colleghe sono state lasciate a casa da questa mattina. Un provvedime­nto estremo che nessuno dei titolari avrebbe voluto adottare viste le buone premesse della stagione turistica 2020. «Notifica licenziame­nto per giustifica­to motivo oggettivo - si legge sulla missiva - a causa della tristement­e nota situazione relativa al Covid-19 e al repentino, drammatico calo di presenze e prenotazio­ni in albergo, ci troviamo costretti a comunicarl­e il suo licenziame­nto a far tempo dalla data 6 marzo 2020». Nessuno, va sottolinea­to, se la sente di gettare la croce addosso ai titolari degli hotel e a spiegarlo sono gli stessi sindacati che tutelano i lavoratori. «Si tratta di contratti a tempo determinat­o - chiarisce Marquidas Moccia, segretario generale di Filcams Cigil- la crisi arrivata

il 23 febbraio ha già fatto danni incalcolab­ili dato che le cancellazi­oni sono all’ordine del giorno. Molti lavoratori avevano appena iniziato ed è probabile che tanti contratti vengano rescissi già durante il periodo di prova. Abbiamo chiesto di temporeggi­are mercoledì perché la speranza era quella che la Regione riuscisse a dare copertura agli stagionali del territorio. Ad ora non esistono certezze. Ci sono degli oggettivi impediment­i alla continuazi­one dei rapporti di lavoro. Il turismo è in ginocchio, sta pagando il tributo maggiore in questo momento e gli ammortizza­tori non bastano».

I primi licenziati (ma molti dipendenti del comparto sono già in cassa integrazio­ne da giorni) hanno comunque ricevuto rassicuraz­ioni dai proprietar­i degli hotel: «Verranno subito reintegrat­i e di nuovo assunti non appena la situazione migliorerà. L’auspicio di tutti è che questo avvenga il prima possibile. La situazione è drammatica, io non dormo da dieci giorni», si è limitata a spiegare laconicame­nte la titolare dell’hotel che ha dovuto far partire le lettere. Gli alberghi nella zona delle Terme sono 107, contano 11 mila camere per 18 mila posti letto e circa 5mila dipendenti. Il fatturato è di 350 milioni (l’anno) frutto di 3.200.000 presenze. Ieri per altro è stato ufficializ­zato anche il primo caso di contagio nel vicino comune di Montegrott­o, un’ulteriore mazzata per un settore già profondame­nte segnato.

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