Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Turismo in ginocchio, negli hotel di Abano scattano i primi licenziamenti
Una lettera fa il giro dei social. «Situazione tragica»
Fioccano le disdette, gli hotel - come ormai noto - sono praticamente vuoti e arrivano anche i primi licenziamenti. È circolata ieri sui social network la fotografia della lettera arrivata a una ragazza assunta a tempo determinato in uno degli hotel più prestigiosi di Abano in cui le si comunicava la cessazione (anticipata) del rapporto di lavoro. Come lei, anche altre colleghe sono state lasciate a casa da questa mattina. Un provvedimento estremo che nessuno dei titolari avrebbe voluto adottare viste le buone premesse della stagione turistica 2020. «Notifica licenziamento per giustificato motivo oggettivo - si legge sulla missiva - a causa della tristemente nota situazione relativa al Covid-19 e al repentino, drammatico calo di presenze e prenotazioni in albergo, ci troviamo costretti a comunicarle il suo licenziamento a far tempo dalla data 6 marzo 2020». Nessuno, va sottolineato, se la sente di gettare la croce addosso ai titolari degli hotel e a spiegarlo sono gli stessi sindacati che tutelano i lavoratori. «Si tratta di contratti a tempo determinato - chiarisce Marquidas Moccia, segretario generale di Filcams Cigil- la crisi arrivata
il 23 febbraio ha già fatto danni incalcolabili dato che le cancellazioni sono all’ordine del giorno. Molti lavoratori avevano appena iniziato ed è probabile che tanti contratti vengano rescissi già durante il periodo di prova. Abbiamo chiesto di temporeggiare mercoledì perché la speranza era quella che la Regione riuscisse a dare copertura agli stagionali del territorio. Ad ora non esistono certezze. Ci sono degli oggettivi impedimenti alla continuazione dei rapporti di lavoro. Il turismo è in ginocchio, sta pagando il tributo maggiore in questo momento e gli ammortizzatori non bastano».
I primi licenziati (ma molti dipendenti del comparto sono già in cassa integrazione da giorni) hanno comunque ricevuto rassicurazioni dai proprietari degli hotel: «Verranno subito reintegrati e di nuovo assunti non appena la situazione migliorerà. L’auspicio di tutti è che questo avvenga il prima possibile. La situazione è drammatica, io non dormo da dieci giorni», si è limitata a spiegare laconicamente la titolare dell’hotel che ha dovuto far partire le lettere. Gli alberghi nella zona delle Terme sono 107, contano 11 mila camere per 18 mila posti letto e circa 5mila dipendenti. Il fatturato è di 350 milioni (l’anno) frutto di 3.200.000 presenze. Ieri per altro è stato ufficializzato anche il primo caso di contagio nel vicino comune di Montegrotto, un’ulteriore mazzata per un settore già profondamente segnato.