Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Palafiera, il progetto che corre nella città paralizzat­a dal virus

Centro congressi, facciate complete: pronto a luglio. Intanto salta anche Be Comics

- Davide D’attino

In una città che pare sempre più «paralizzat­a» dall’epidemia da coronaviru­s, c’è un cantiere che non si ferma. Anzi, che finalmente procede a passo spedito. E’ quello del nuovo centro congressi in costruzion­e sul retro della Fiera, progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma e finanziato con un totale di oltre 25 milioni di euro da Comune, Camera di Commercio e Provincia. Gli operai della Vittadello Spa, l’azienda di Limena che si è aggiudicat­a l’appalto nell’ormai lontano agosto del 2014, stanno lavorando senza sosta pure in questi giorni di emergenza sanitaria. E se la tabella di marcia non subirà imprevedib­ili contrattem­pi, l’opera sarà pronta tra circa quattro mesi. Cioè verso la metà di giugno. Anche se, come continua a ripetere Antonio Santocono, presidente dell’istituto camerale nonché dello stesso quartiere espositivo di via Tommaseo, i primi eventi, all’interno del nuovo palazzo dei convegni, andranno in scena soltanto all’inizio del 2021.

Dando un’occhiata da fuori al cantiere in piena attività, si intuisce che le due facciate sono praticamen­te concluse. In particolar­e quella principale, che dà sul viale d’ingresso della Fiera, lunga ben 130 metri e caratteriz­zata da 128 paraste in legno di larice lamellare alte una ventina di metri ciascuna. Da dietro, poi, si afferra la vastità della terrazza in cima alla struttura, a 23 metri d’altezza, interament­e ricoperta di vetro e con vista sul ponte Unità d’italia e sul quartiere dell’arcella. Ma pure all’interno del nuovo centro congressi, dando retta a chi ci lavora quotidiana­mente, le cose sembrano a buon punto. A cominciare dalle due grandi sale. Ovvero la Mantegna da 1.100 posti sul lato ovest e la Giotto da 1.600 su quello est. Inoltre, da una parte e dall’altra del foyer, paiono in fase di finitura anche le cinque salette polifunzio­nali da 150 posti l’una, che portano la capienza complessiv­a a 3.450 persone.

Insomma, a distanza di oltre cinque anni e mezzo dall’aggiudicaz­ione dell’appalto (con in mezzo più di qualche ritardo, in primis per la rimozione di più di quattromil­a tonnellate di amianto), il nuovo palazzo dei convegni pare davvero aver imboccato il rettilineo finale. Intanto però, a causa del coronaviru­s, va registrato il rinvio a data da destinarsi di un’altra manifestaz­ione fieristica. Dopo Casa su Misura, Antiquaria, Elettronic­a ed Elettromon­do, è saltata pure Be Comics, che si sarebbe dovuta svolgere il 28 e 29 marzo. E adesso, se l’epidemia dovesse protrarsi ancora a lungo, c’è chi inizia a temere anche per la Campionari­a, prevista dal 23 al 31 maggio.

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 ??  ?? Cemento e larice
A destra e qui sopra le due facciate principali del nuovo centro congressi della Fiera, ormai praticamen­te concluse. A destra, la facciata principale, che dà sul viale d’ingresso della Fiera: è lunga 130 metri e si caratteriz­za per le 128 paraste in legno di larice lamellare alte una ventina di metri ciascuna.
Cemento e larice A destra e qui sopra le due facciate principali del nuovo centro congressi della Fiera, ormai praticamen­te concluse. A destra, la facciata principale, che dà sul viale d’ingresso della Fiera: è lunga 130 metri e si caratteriz­za per le 128 paraste in legno di larice lamellare alte una ventina di metri ciascuna.

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