Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Carceri, proteste anche in Veneto

Impianti di risalita fermi sulle montagne venete, ma a Cortina non tutti sono d’accordo. E ad Abano il Consorzio fa abbassare le serrande a 107 alberghi

- Di Andrea Pistore

Si chiude.riposo anticipato per gli amanti dello sci alpino, ma anche per chi cerca di rilassarsi nella quiete delle terme di Abano e Montegrott­o. Le stazioni sciistiche venete si conformano alle regole contro la diffusione del coronaviru­s e da oggi fermano in anticipo la stagione invernale. Con un po’ di rammarico, perché le ultime nevicate della scorsa settimana sulla montagna veneta sembravano preludere ad un finale coi fiocchi. Ma la salute prima di tutto. E così tutti gli impianti, da Cortina ad Asiago, da questa mattina hanno spento i motori.

C’è voluto però un decreto della Protezione civile nazionale, che ieri sera ha intimato lo stop a tutte le località sciistiche d’italia, per fermare l’intero Circo bianco. Non tutti, infatti, erano d’accordo. Anche in Veneto c’era chi avrebbe voluto continuare, nonostante le raccomanda­zioni a tutti i livelli di evitare possibili assembrame­nti di persone. Ieri mattina il consorzio Dolomiti Superski

(1.200 km di piste tra Trentino, Alto Adige e provincia di Belluno) è stato il primo a decretare la fine dei giochi. «Di comune accordo con le associazio­ni degli albergator­i dei territori interessat­i e in coordiname­nto con le autorità politiche - si legge nella nota diffusa dal Consorzio – abbiamo in maniera autorespon­sabile la chiusura anticipata della stagione sciistica in corso. Questo in consideraz­ione del rapido propagarsi del coronaviru­s nel territorio italiano e dei potenziali rischi di turisti, personale e popolazion­e locale in tutte le aree sciistiche servite dai suoi impianti di risalita ed al fine di preservare prima di tutto la salute e la tranquilli­tà di chi abita questi territori, di chi vi lavora e di chi vi soggiorna. Da mercoledì, 11 marzo 2020 gli impianti di risalita saranno chiusi, al fine di permettere un ordinato rientro dei turisti attualment­e ospitati». Piccolo problema: tra le aree elencate non c’era Cortina. Gli impiantist­i della

Conca non erano tutti d’accordo, come confermato dal sindaco Giampietro Ghedina: «Ho speso gli ultimi due giorni a cercare di convincere tutti della necessità di chiudere per tutelare la salute pubblica. Qualcuno ha recepito il messaggio, qualcuno no». Al senso di responsabi­lità si è appellato ieri anche il presidente della Regione Luca Zaia: «Gli impiantist­i sono autonomame­nte disponibil­i a chiudere. Pur non rientrando nella ”zona

rossa” e non dovendo chiudere per decreto stanno valutando di farlo».

Non tutti. I «ribelli» sono gli esercenti di Cristallo e Faloria (rientranti nella ski area Cortina Cube) che nel comunicato diramato ieri pomeriggio dal «Consorzio Impianti a fune di Cortina» avevano come data di chiusura 13 aprile e 3 maggio. A tagliare la testa al toro è arrivata la Protezione civile nazionale, su sollecitaz­ione del ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, con l’ordinanza che impone la chiusura immediata di tutti gli impianti di risalita sul territorio nazionale. Anche chi, come la ski area delle Melette, ad Asiago, avevo aperto solamente sabato scorso, dopo un inverno ad inseguire la neve.

Ed è crisi anche per le stazioni termali. «Stiamo vivendo la più grande crisi economica di sempre», lancia l’allarme il «Consorzio Terme Colli» che conta sui Colli euganei 107 strutture alberghier­e, 11 mila camere d’albergo e 18 mila posti letto per un totale di quasi 5 mila dipendenti. «Le restrizion­i del governo hanno provocato la chiusura degli alberghi. La sola deroga per le prestazion­i rientranti nei livelli essenziali di assistenza non consente di sostenere l’attività delle strutture alberghier­e del territorio». Ora gli alberghi sono quasi tutti chiusi e «solo a settembre ci potrà essere un minimo di ripresa», fanno sapere dal Consorzio.

Giampietro Ghedina

Ho speso gli ultimi due giorni a cercare di convincere tutti della necessità di chiudere per tutelare la salute pubblica

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(Foto Zanfron) A Cortina Sciatori in seggiovia sulle piste innevate della Regina delle Dolomiti La stagione, nonostante la neve, chiude in anticipo

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