Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ristoranti «salvi» ma solo se d’asporto

Il prefetto autorizza i locali anche per la sera. «Ragazzi al parco? Rischiano sanzioni»

- Andrea Pistore

Bar chiusi alle 18, asporto consentito ai ristoranti e assembrame­nti vietati anche nei parchetti come in tutte le aree all’aperto. Ieri pomeriggio il prefetto Renato Francesche­lli ha guidato il comitato provincial­e per l’ordine. «Verranno effettuate le verifiche per il rispetto delle norme per la chiusura alle 18 dei locali pubblici. Se non si rispettano le regole si rischiano pesanti sanzioni. «Anche i giovani al parco potranno essere multati».

Bar chiusi alle 18, asporto consentito ai ristoranti e assembrame­nti vietati anche nei parchetti come in tutte le aree all’aperto. Ieri pomeriggio il prefetto Renato Francesche­lli ha guidato il comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza per coordinare con le varie forze di polizia tutti gli interventi di controllo in atto sul territorio padovano. «Verranno effettuate le verifiche per il rispetto delle norme per la chiusura alle 18 dei locali pubblici. Nel decreto c’è un richiamo forte a non creare assembrame­nti. Che sia chiaro: se non si rispettano le regole si rischiano pesanti sanzioni e nei casi più gravi persino il carcere. La norma non impedisce di andare al lavoro ma fornisce indicazion­i precise per evitare spostament­i inutili». Il riferiment­o (a specifica domanda) è anche a chi, come molti ragazzi in questi giorni, si trova nei pomeriggi all’interno dei parchi attrezzati magari per una partita a basket o a calcio con gli amici o anche solo per fare due parole nelle ore più calde. «Il decreto è chiarissim­o: non vieta nessuna attività lavorativa, non vieta nessuna uscita per esigenze che hanno una motivazion­e importante come quelle mediche, sanitarie o per urgenze. È un invito alla responsabi­lità di ciascuno a non trovarsi in luoghi affollati senza una motivazion­e precisa. Questo non significa non poter uscire per andarsi a comprare un paio di scarpe ma magari farlo senza rimanere in posti dove c’è una particolar­e presenza di folla. La trasmissio­ne del virus anche all’aria aperta avviene per contatto tra le persone e va mantenuto il famoso metro di distanza. Non è un capriccio, chi deve recarsi al lavoro ci va, non è questo il problema. Ci sono i modelli di autocertif­icazione che verranno poi verificati ed eventualme­nte partiranno le sanzioni. Sono impiegate tutte le forze di polizia già al lavoro nel territorio: dato che non ci sono manifestaz­ioni pubbliche o eventi, le forze in campo sono sufficient­i». L’invito del Prefetto a rispettare le indicazion­i è rivolto anche ai più giovani che spesso si radunano all’aria aperta senza rispettare l’ormai nota regola del droplet, convinti magari che a rischiare di essere contagiati siano solamente gli anziani. «Anche loro potranno essere multati ma la cosa fondamenta­le è che devono capire il rischio che corrono per se stessi e per le loro famiglie. Sentire dire, come mi è capitato, “ma tanto questa cosa colpisce i vecchi e non i giovani” è una stupidità enorme perché poi qualunque ragazzo a casa ha un genitore o un nonno a cui passa l’infezione. Si chiama senso di responsabi­lità. Tutti devono comprender­e che non è uno scherzo e il problema non riguarda solo una regione». A quanti in queste ore si sono domandati se nel passeggiar­e potranno essere multati dai vigili Francesche­lli taglia corto: «Le persone sono intelligen­ti, questi problemi non bisogna porseli, io ho notato come al mercato la gente faccia autonomame­nte la fila tenendosi distanziat­a e spero che questo modo di approcciar­e lo capiscano tutti».

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Il prefetto Francesche­lli ieri ha riunito i rappresent­anti delle forze dell’ordine a Padova
Comitato sicurezza Il prefetto Francesche­lli ieri ha riunito i rappresent­anti delle forze dell’ordine a Padova

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