Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ristoranti «salvi» ma solo se d’asporto
Il prefetto autorizza i locali anche per la sera. «Ragazzi al parco? Rischiano sanzioni»
Bar chiusi alle 18, asporto consentito ai ristoranti e assembramenti vietati anche nei parchetti come in tutte le aree all’aperto. Ieri pomeriggio il prefetto Renato Franceschelli ha guidato il comitato provinciale per l’ordine. «Verranno effettuate le verifiche per il rispetto delle norme per la chiusura alle 18 dei locali pubblici. Se non si rispettano le regole si rischiano pesanti sanzioni. «Anche i giovani al parco potranno essere multati».
Bar chiusi alle 18, asporto consentito ai ristoranti e assembramenti vietati anche nei parchetti come in tutte le aree all’aperto. Ieri pomeriggio il prefetto Renato Franceschelli ha guidato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza per coordinare con le varie forze di polizia tutti gli interventi di controllo in atto sul territorio padovano. «Verranno effettuate le verifiche per il rispetto delle norme per la chiusura alle 18 dei locali pubblici. Nel decreto c’è un richiamo forte a non creare assembramenti. Che sia chiaro: se non si rispettano le regole si rischiano pesanti sanzioni e nei casi più gravi persino il carcere. La norma non impedisce di andare al lavoro ma fornisce indicazioni precise per evitare spostamenti inutili». Il riferimento (a specifica domanda) è anche a chi, come molti ragazzi in questi giorni, si trova nei pomeriggi all’interno dei parchi attrezzati magari per una partita a basket o a calcio con gli amici o anche solo per fare due parole nelle ore più calde. «Il decreto è chiarissimo: non vieta nessuna attività lavorativa, non vieta nessuna uscita per esigenze che hanno una motivazione importante come quelle mediche, sanitarie o per urgenze. È un invito alla responsabilità di ciascuno a non trovarsi in luoghi affollati senza una motivazione precisa. Questo non significa non poter uscire per andarsi a comprare un paio di scarpe ma magari farlo senza rimanere in posti dove c’è una particolare presenza di folla. La trasmissione del virus anche all’aria aperta avviene per contatto tra le persone e va mantenuto il famoso metro di distanza. Non è un capriccio, chi deve recarsi al lavoro ci va, non è questo il problema. Ci sono i modelli di autocertificazione che verranno poi verificati ed eventualmente partiranno le sanzioni. Sono impiegate tutte le forze di polizia già al lavoro nel territorio: dato che non ci sono manifestazioni pubbliche o eventi, le forze in campo sono sufficienti». L’invito del Prefetto a rispettare le indicazioni è rivolto anche ai più giovani che spesso si radunano all’aria aperta senza rispettare l’ormai nota regola del droplet, convinti magari che a rischiare di essere contagiati siano solamente gli anziani. «Anche loro potranno essere multati ma la cosa fondamentale è che devono capire il rischio che corrono per se stessi e per le loro famiglie. Sentire dire, come mi è capitato, “ma tanto questa cosa colpisce i vecchi e non i giovani” è una stupidità enorme perché poi qualunque ragazzo a casa ha un genitore o un nonno a cui passa l’infezione. Si chiama senso di responsabilità. Tutti devono comprendere che non è uno scherzo e il problema non riguarda solo una regione». A quanti in queste ore si sono domandati se nel passeggiare potranno essere multati dai vigili Franceschelli taglia corto: «Le persone sono intelligenti, questi problemi non bisogna porseli, io ho notato come al mercato la gente faccia autonomamente la fila tenendosi distanziata e spero che questo modo di approcciare lo capiscano tutti».